Una tredicenne di Bari che partecipava alla sfida “Blue Whale” (Balena Blu) era pronta al suicidio.
La Squadra Mobile di Bari ha scoperto il caso grazie alla segnalazione di alcune amiche di chat della ragazzina.
Nell’ultimo periodo inoltre usciva solo raramente con una compagna di classe. Infine, pochi giorni prima dell’intervento della polizia la mamma aveva notato strani segni sulle braccia della figlia che però si era giustificata sostenendo che fossero graffi dovuti al gatto.
Successivamente la bambina ha parlato con uno psicologo della Sezione Minori della Squadra Mobile e, alla sua presenza l’adolescente ha ammesso di essersi procurata dei tagli con una lametta di rasoio e di aver poi inviato queste immagini a una compagna di classe via WhatsApp. Questa era una delle “prove” richieste dall’assurda sfida.
Indagini più approfondite sul cellulare della minore hanno fatto emergere la cancellazione e l’archiviazione di diverse chat di WhatsApp riguardanti gruppi come “Panda“, “Disastro“, “Disagio” e “Deupolcuassassino“.
Su Instagram la ragazzina aveva anche inviato immagini che sono state definite allarmanti e angoscianti. Sul suo profilo figuravano frasi come: “come soffro” , “sto male“, “voglio morire“.
Frasi identiche sono state riscontrate nel suo diario scolastico. Al suo interno è stato anche trovato un biglietto scritto a mano con una frase di addio che la piccola progettava di lasciare alla mamma il giorno del suicidio.
Le forze dell’ordine sono riusciti a ricostruire i nomi dei partecipanti dei vari gruppi WhatsApp e le indagini che hanno interessato 13 regioni, hanno accertato la partecipazione di altre 4 adolescenti, di età compresa tra i 12 e i 15 anni, che ricevevano indicazioni sulla chat dalla ragazzina di Bari.
Anche noi, in passato vi avevamo parlato di questo famigerato e pericolosissimo “gioco” di moda tra i ragazzi: la “Blue Whale” o balena blu ma ora l’allarme è tornato.
Si tratta di una “sfida” mortale che consiste nel compiere azioni autolesionistiche nell’arco di 50 giorni, seguendo quanto dettato dal curatore della chat. Il cinquantesimo giorno, infine, il giocatore dovrebbe suicidarsi.
La ragazzina di Bari aveva raggiunto il 30esimo livello.
L’allarme in passato lanciato sui media è stato sminuito e criticato in più occasioni, ma questo ennesimo caso contribuisce a confermare la veridicità di queste assurde mode che seguono purtroppo i giovani, sempre più soli.
Unimamme, cosa ne pensate di questo allarme lanciato dalla polizia di Stato?
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