Una mamma condivide quanto accaduto a sua figlia, morta a poca distanza dalla nascita.
“Non smetterò mai di condividere la storia che fa venire il mal di stomaco, che spezza il cuore, che manda in pezzi, della nostra piccola Aliza Rose.
Lei aveva solo 8 giorni quando è inaspettatamente morta.
Lei era la mia primogenita e anche se non avevo pianificato una gravidanza sono rimasta molto contenta di sapere che la stavo aspettando. Ho deciso di chiamarla Aliza da The Wild Thornberry dopo aver scoperto che era una bambina e dopo essere stata ispirata da una rivelazione sul sesso riguardante il Natale. Ero sopraffatta dalla gioia.
La mia gravidanza è stata difficile e sono andata in travaglio prematuramente nel febbraio del 2018. Per fortuna i medici l’hanno bloccato.
Le prime contrazioni sono state terribili, volevano dire che lei sarebbe nata con 10 settimane di anticipo e quindi sarebbe dovuta stare in terapia intensiva.
Sarebbe dovuta nascere il 16 maggio del 2018 ma ha fatto la sua apparizione il 12. alle 11.52 del mattino.
Ho dovuto fare un parto cesareo d’emergenza perché è rimasta incastrata nel canale di nascita e io ero mortificata, non volevo essere tagliata ed ero molto spaventata.
Ma quando è arrivato il momento, sebbene fossi spaventata ero anche eccitata all’idea di incontrarla. Ho strillato quando l’ho vista e l’ho sentita piangere. Mi sono innamorata all’istante della mia bambina. Aliza pesava 3,6 kg. ed era bellissima. Era sana e lo è rimasta per un giorno e mezzo della sua vita.
Prima che si ammalasse non mi importava che qualcuno la tenesse in braccio ma non volevo che tutti la baciassero. Onestamente, come neomamma mi preoccupavo di tutto ma non immaginavo che una bambina potesse prendere l’herpes simplex, quello non era nemmeno nel mio radar.
Dopo 36 ore dalla nascita ha cominciato ad avvertire i sintomi che includevano mancanza di energie, di appetito e basso zucchero nel sangue.
Intorno alla fine del secondo giorno ha iniziato a stare veramente male e ha dovuto essere trasportata in un altro ospedale.”
I medici sottovalutavano il problema finché la mamma non ha fatto una scenata.
“La bambina ha iniziato a gonfiarsi per i fluidi nei polmoni. Il cervello e i polmoni erano così gonfi che si vedevano le vene nel petto.
L’HASV-1 virus è conosciuto come il normale herpes labiale. Quasi 14 mila bambini muoiono ogni anno a causa sua ma non se ne parla. Per me è stata la cosa più terrificante e terribile che mi sia accaduta. Avevo sentito parlare dell’herpes labiale perché comune, ma non sapevo che i bambini potessero prenderlo prima di ora e certo non sapevo potesse essere fatale.
La parte terrificante di questo virus è che ciascuno può essere portatore e non mostrare segnali. Questo virus è fatale per i bambini sotto le 2 settimane di vita e qualche volta anche per i bimbi più grandi.
I medici non sanno esattamente come l’abbia preso, ma hanno confermato che è successo tra il primo e il secondo giorno di vita.
Aliza l’ha preso da qualcuno che non aveva lavato le mani o qualcuno che le ha dato un bacio ed era portatore del virus.
Tutti della mia famiglia. Tyler, io e pochi amici intimi siamo stati gli unici a prenderla in braccio in quei pochissimi giorni.
Abbiamo detto alle persone di non avvicinarsi troppo al suo volto se si stavano ammalando. Ripensando a quanto accaduto non penso di aver alzato la voce abbastanza e di non essere stata abbastanza rigida sul non baciare perché non volevo turbare nessuno e penso che molte neo mamme si comportino così. Non dovrebbero perché le conseguenze potrebbero essere fatali.
Non c’è modo di sapere chi gliel’ha dato perché è un virus molto comune. Parte di me vuole sapere chi è stato, ma un’altra parte non vuole perché sa che non potrebbe mai perdonarlo. Conserverò sempre un profondo odio per loro perché hanno ucciso la mia bambina.
Il 19 maggio i medici ci hanno detto che non pensavano che sarebbe migliorata, ma che poteva. Ho chiesto se ci fosse una speranza o anche una falsa e loro mi hanno detto che c’era.
Mi sono aggrappata a quella.
Ma lei aveva problemi a respirare e hanno dovuto metterla sotto ossigeno. Alla fine era sotto così tante macchine e tubi che non potevi nemmeno dire che fosse una bimba. La medicina che avevano detto l’avrebbe tenuta a suo agio le ha causato le convulsioni.
Le sue condizioni cambiavano sporadicamente e si sono ridotte al centesimo. Ho cercato con tutta me stessa di fare il possibile affinché sopravvivesse, ma non è stato abbastanza.
Ci sono voluti 6 giorni al virus per distruggere completamente il suo corpo. Andavo da lei e sedevo con lei per un po’, mi siedevo e la vedevo attaccata alle macchine, le vedevo respirare per lei e mi veniva da vomitare.
Ho cantato: “sei il mio raggio di sole” mentre moriva. L’unico modo per descriverlo è che ha mandato in pezzi la mia anima. Continuo a sentire le voci delle infermiere che mi dicevano che se n’era andata. La malattia le ha mangiato i polmoni e il cervello e lei soffriva per non essere in grado di respirare.
Non c’è un istante che non pensi a lei. Aliza era paffuta, felice, sfacciata, è nei miei pensieri ogni giorno.
Ho deciso di condividere la mia storia in modo che più persone la conoscano e possano salvare più bambini.
Se anche un solo bambino si salverà grazie alla morte di Aliza allora lei non sarà morta invano. A dispetto di quanto possono pensare alcune persone voglio precisare che il virus HSV-1 non è lo stesso herpes trasmesso sessualmente, quello è l’HSV-2, quindi potreste essere un portatore anche se non avete quella malattia sessuale. Per favore aiutateci a salvare più vite condividendo la nostra storia e non baciando i bambini. Lavatevi SEMPRE le mani prima di toccare un neonato e non BACIATELO mai.”
Unimamme, noi condividiamo questa storia di cui si parla su The Stir per diffondere consapevolezza su questa malattia e sui suoi pericoli.
Noi vi lasciamo con la storia di un bimbo che ha avuto un risarcimento record per aver contratto l’herpes in ospedale.