Morbillo e neonati: una mamma ha pubblicato la foto shock del figlioletto malato per sensibilizzare tutte le altre mamme sulla gravità della malattia e sull’importanza del vaccino.
Una immagine impressionante: un neonato interamente ricoperto dal rash cutaneo del morbillo, sul viso e sul corpo. È la foto che una mamma inglese ha pubblicato su Facebook per denunciare la gravità della malattia e sensibilizzare tutte le altre mamme a vaccinare i loro bambini, per proteggerli ma anche per proteggere gli altri. Il neonato ammalato, infatti, era troppo piccolo per essere vaccinato.
Una storia che viene dall’Inghilterra, ma che ci riguarda da vicino, vista la grave epidemia di morbillo che da un paio di anni sta interessando il nostro Paese, con tanto di richiami dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Finora da noi i casi di morbillo sono stati:
Con 12 morti dal 2017 a oggi.
Negli ultimi giorni, una mamma inglese ha pubblicato su Facebook la foto di suo figlio neonato con la pelle completamente ricoperta dal rash cutaneo del morbillo, quelle macchie rosse a chiazze che sono uno dei sintomi più evidenti della malattia, per questo motivo chiamata esantematica. Successivamente ha poi tolto la foto (le foto del post sono foto prese da Istock). Il figlio si chiama Marshall, ha solo 8 mesi, un età in cui è ancora troppo piccolo per essere vaccinato contro il morbillo. La vaccinazione, infatti, viene somministrata intorno all’anno di età, 12° o 18° mese con il trivalente, il vaccino contro morbillo-parotite e rosolia (MPR). Questa mamma, Kiora Pen, quando ha deciso di pubblicare su Facebook la foto nel bambino ricoperto dal rash cutaneo causato dalla malattia per lanciare un appello.
“A quelli che scelgono di non vaccinare i propri bambini, ecco come appare un bambino di otto mesi con il morbillo“, ha scritto Kiora nel suo post.
La donna ha sottolineato che tutto questo poteva essere evitato, soprattutto le sofferenze inutili a suo figlio, se gli altri si fossero vaccinati. Il neonato è stato ricoverato in ospedale, ha perso molto peso perché non riusciva a mangiare, si è disidratato, perché non riusciva più a bere, e ha pianto molto a causa del dolore. Quando si riprenderà, i medici hanno consigliato alla mamma di non farlo uscire di casa nelle prime due settimane a causa del crollo delle difese immunitarie causato dalla malattia.
“Marshall è troppo piccolo per fare il vaccino MPR – ha spiegato Kiora – ma ci sono molti adulti che scelgono di non vaccinare i loro bambini che sono abbastanza grandi per essere vaccinati. I bambini come Marshall contano sugli altri bambini vaccinati per evitare che questo accada. Perché volete vedere il vostro bambino passare tutto questo?” ha chiesto la mamma ai genitori che non vaccinano i figli.
“Avete anche il potere di impedire le sofferenze agli altri bambini”, ha aggiunto.
Con la pubblicazione della foto del figlioletto malato su Facebook, Kiora Pen ha voluto lanciare un appello a favore delle vaccinazioni. Tra i commenti ricevuti dalla mamma al suo post, diversi sono stati di incoraggiamento e di condivisione dell’importanza delle vaccinazioni. Purtroppo, però, come spesso accade in questi casi ci sono stati anche commenti offensivi e mistificatori dei soliti no-vax.
C’è chi ha affermato che la mamma si era sbagliata, perché la colpa del morbillo contratto da suo figlio non era dei bambini non vaccinati, bensì di quelli vaccinati secondo l’assurda e infondata teoria che i vaccinati sarebbero contagiosi per i non vaccinati. Un altro classico cavallo di battaglia della disinformazione no-vax. Non è assolutamente possibile che chi è stato da poco vaccinato con l’MPR possa infettare le altre persone con le malattie per le quali è stato vaccinato. I vaccini servono proprio per evitare le malattie! La diffusione di questa bufala pericolosa nasce da una manipolazione di quei casi rarissimi, in cui può essere il vaccino contro la varicella a trasmettere la malattia. Si tratta di quei casi, davvero molto rari, in cui una persona vaccinata contro la varicella sviluppi una forma lieve della malattia esantematica, con la formazione delle crosticine tipiche della varicella, che possono contagiare altre persone che entrino in contatto con il liquido fuoriuscito da queste croste. Si parla di pochissimi casi in tutto il mondo.
Che ne pensate unimamme dell’appello di questa mamma la cui storia è stata raccontata dal quotidiano britannico The Independent?
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