Violeta Senchiu era una mamma trentaduenne di origine rumena che è stata uccisa sabato scorso dal compagno, un italiano di nome Gimino Chirichella.
La coppia risiedeva a Sala Consilina, in provincia di Salerno, dove si è svolta la tragedia.
L’operaio quarantottenne, forse dopo un’ennesima lite, è uscito di casa per andare a riempire due taniche di benzina, una volta tornato a casa ha riversato su Violeta il contenuto delle taniche mentre lei siedeva vicino al camino e ha dato fuoco a tutto.
A seguito dello spaventoso incendio la donna ha avuto ustioni sul 95% del corpo ed è morta dopo 20 ore di agonia, lasciando orfani di madre tre bambini, due maschie e una femmina, di cui solo l’ultima figlia del compagno che l’ha uccisa.
Su di lui ora grava l’accusa di omocidio premeditato pluriaggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, oltre all’incendio doloso.
Al primo interrogatorio l’uomo, incastrato dalle telecamere del distributore di benzina, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ora si trova in una cella speciale dell’Ospedale San Carlo di Potenza, perché ferito a causa dell’incendio appiccato da lui stesso.
L’uomo aveva dei precedenti e ora rischia l’ergastolo.
Gli amici della coppia stentano a credere a quanto accaduto. “Erano affiatati, quello che ha fatto Gimino è orrendo e cosa è scattato nella sua testa lo sa solo lui”.
Il fratello della donna, Costantin, ha pubblicato un filmato su Facebook in cui ha minacciato Chirichella. “Sono latitante, vengo in Italia mi faccio arrestare e spero di finire nel carcere dove sarai tu e giuro che ti cavo gli occhi e me li mangio” ha dichiarato l’uomo, che poi si è scusato motivando il suo comportamento come effetto dell’alcol.
Prima di morire Violeta ha fatto in tempo a dire alla madre: “Prenditi cura dei miei figli”.
Su questo caso è montata una polemica poiché questo femminicidio è stato scarsamente riportato sui media nazionali.
La Consulta delle Amministratrici del Vallo di Diano e Tanagro ha scritto un messaggio per ricordare Violeta. “Violeta scusaci, abbiamo fallito, non abbiamo ascoltato le tue grida”.
Don Francesco Pesce, parroco di Santa Maria ai Monti, ha dedicato un tweet a questa mamma.
Noi vi lasciamo con la testimonianza di un’orfana di femminicidio a cui il padre ha ucciso la madre con 29 coltellate.
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