Morbillo: come si contrae la malattia e i sintomi. Tutto quello che c’è da sapere.
Il morbillo torna a far paura, dopo gli ultimi casi di cronaca, con il contagio di 8 persone a Bari, che sarebbe partito da una bambina di 10 anni non vaccinata, perché pare figlia di genitori no-vax e un altro caso mortale, che si è verificato a Trieste, nel mese di ottobre, e ha colpito un ragazzo di 23 anni ricoverato in ospedale per effettuare delle terapie per leucemia, dalla quale si era ripreso ma sviluppando nel frattempo una immunodepressione che lo aveva reso particolarmente vulnerabile alle malattie infettive esantematiche, come il morbillo, appunto. Al ragazzo era stata somministrata una sola dose di vaccino contro il morbillo. Per un’adeguata protezione dalla malattia, invece, ne occorrono almeno due: la prima si fa 13 mesi di età, la seconda a 6 anni (come da calendario vaccinale).
In realtà, l’epidemia di morbillo, sebbene in riduzione, non è mai cessata in Italia. Iniziata a fine 2016, ha visto l’esplosione nel 2017, anno in cui è stata introdotta anche la legge Lorenzin che ha portato a 10 le vaccinazioni obbligatorie, tra cui la trivalente MPR (morbillo-parotite-rosolia) o quadrivalente MPRV con l’antivaricella per i nuovi nati.
Da inizio 2017 a ottobre 2018, si sono verificati in Italia 12 decessi a causa del morbillo: 5 nel 2017 (ai 4 segnalati in origine ne è stato aggiunto un altro nell’ultimo bollettino, un raro caso di encefalite avvenuto nel dicembre 2017 nelle Marche) e 7 nel 2018. su un totale di quasi 7.300 casi.
Il periodo di incubazione del morbillo dura circa 10 giorni: inizia con l’entrata del virus nell’organismo e finisce all’insorgenza della febbre. La contagiosità del malato si protrae fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea ed è massima tre giorni prima, quando si ha la febbre.
La malattia dura tra i 10 e i 20 giorni.
Il morbillo è una malattia molto contagiosa, tra le malattie più trasmissibili. Il contagio avviene per via aerea, tramite le secrezioni nasali e faringee. Quando la persona contagiata dal virus tossisce o starnutisce diffonde nell’aria le goccioline respiratorie, che contagiano a loro volta le altre persone che si trovano nello stesso luogo. Il virus, infatti, può vivere fino a due ore nell’aria. Il contagio avviene tramite la gola e i polmoni. Una volta entrato nell’organismo, il virus si moltiplica e si diffonde attraverso il resto del corpo.
Il morbillo non ha sintomi particolarmente gravi, se la persona contagiata è sana. Sebbene non si possano escludere complicanze anche gravi nei soggetti perfettamente sani. Diversa è la condizione dei soggetti più deboli, come le persone malate, immunodepresse, anziane o i neonati, nei quali il morbillo può avere effetti gravissimi, come l’encefalite che può lasciare conseguenze permanenti. Il morbillo, poi, è pericoloso negli adulti. Gli ultimi casi di decessi in Italia, infatti, hanno riguardato giovani adulti.
Vediamo i sintomi del morbillo in dettaglio e come si evolve la malattia.
I primi sintomi del morbillo sono:
I primi sintomi del morbillo assomigliano a quelli di una comune malattia infettiva respiratoria, come l’influenza o il raffreddore forte, con la febbre che diventa sempre più alta.
I sintomi successivi:
Le complicazioni sono relativamente rare, ma il morbillo può causare tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Una persona morta ogni 1.000/2.000 casi (una statistica confermata dai decessi verificatesi in Italia). Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti (infiammazioni del cervello). Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse.
La diagnosi del morbillo si fa solo per osservazione clinica. In seguito si possono ricercare nel siero degli anticorpi specifici diretti contro il virus del morbillo, dopo 3 o 4 giorni dall’eruzione.
Non esiste una cura specifica per il morbillo. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi. Esiste un rischio di prematurità per i bambini con la madre contagiata dal morbillo durante la gestazione.
Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione in teoria definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita. Tuttavia, per ottenere l’immunizzazione senza ammalarsi, e soprattutto senza correre rischi, il rimedio più sicuro è la vaccinazione.
Il morbillo è diffuso in tutto il mondo. È una delle più frequenti febbri eruttive, anche se è molto meno diffuso da quando viene utilizzato il vaccino con il richiamo. Il vaccino contro il morbillo è contenuto in un complesso polivalente, che comprende anche il vaccino contro la parotite e la rosolia: il vaccino trivalente MPR.
Una conseguenza gravissima del morbillo, che colpisce soprattutto chi ha avuto la malattia quando era piccolo, è la panencefalite subacuta sclerosante (PESS). Si tratta di una grave forma di encefalite cronica degenerativa, con esito sempre mortale, che viene causata dal virus del morbillo a distanza di anni dall’infezione acuta, in media 7 anni dopo. Colpisce bambini e adolescenti che hanno avuto il morbillo da neonati o quando avevano pochi anni e provoca un progressivo decadimento mentale e motorio. In questi casi, il bambino o adolescente guarisce dal morbillo e torna alla vita di prima, ma alcune tracce del virus rimangono nel tessuto cerebrale e si attivano a distanza di anni scatenando la PESS. Quando questa infezione si manifesta, il bambino inizia ad avere turbe comportamentali, problemi al linguaggio e alla scrittura, rigidità della muscolatura, movimenti involontari, crisi epilettiche. La malattia si aggrava, fino a portare ad uno stato vegetativo e poi alla morte entro 1 o 3 anni dalla diagnosi, dopo sofferenze terribili.
Che ne dite unimamme? Meglio vaccinarsi, siete d’accordo?
Noi vi consigliamo con un approfondimento dell’ospedale Bambino Gesù.
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