L’High School Tournament della Zero Robotics è un concorso internazionale di programmazione robotica aerospaziale ideata dal prestigioso Mit, il Massachusetts Institute of Technology, di recente tre studenti napoletani under 18 si sono qualificati al secondo posto.
Quest’anno in gara c’erano 200 team di scuole dai quattro angoli del mondo, dall’Australia, dalla Russia, dagli Usa che avevano come sponsor addirittura Apple e Microsoft.
I tre ragazzi: Mauro D’Alò, Davide Di Pierro Luigi Picarella guidati dai docenti di Matematica ed Informatica Salvatore Pelella e Ciro Melcarne purtroppo non avevano i fondi necessari per la trasferta americana.
La scuola infatti, l’istituto tecnico Righi di Napoli, non aveva abbastanza fondi per finanziare gli alunni. Come è successo l’anno scorso, in cui gli studenti, pur essendosi classificati, hanno dovuto rinunciare per gli stessi motivi economici.
Così i giovani hanno chiesto aiuto per continuare a inseguire il loro sogno e la solidarietà è arrivata come una valanga.
Il presidente del senato Maria Elisabetta Casellati si è detta subito pronta a sostenere le spese.
Anche il vicepremier Di Maio ha preso a cuore la vicenda di questi ragazzi che vorrebbero tanto essere presenti all’ultima parte del concorso.
“Abbiamo le menti migliori del mondo e poi ci mancano i soldi per far sviluppare le loro idee. I tre diciassettenni di Napoli hanno sbaragliato la concorrenza di oltre 300 scuole nel mondo in una gara di robotica. E’ chiaro che dobbiamo dare più soldi alla scuola, all’istruzione, alla ricerca e cercheremo di fare il possibile per mettere maggiori finanziamenti nella manovra. Ma intanto è fondamentale dare un’opportunità a questi tre ragazzi che sono pronti a spaccare il mondo. Così, d’accordo con tutti i parlamentari e i consiglieri regionali campani, abbiamo deciso di raccogliere la somma che serve per dare a questi tre ragazzi geniali la possibilità di realizzare il loro sogno”.
Persino Alberto Bombassei, presidente della Brembo, ha detto di essere disponibile a finanziare il viaggio.
Anche il Tg3 si è candidato per sponsorizzare l’iniziativa. “Volendo supportare intelligenza, studio e ricerca la redazione del Tg3 ha deciso di coprire i costi della trasferta dei 3 studenti che così potranno partire per gli Stati Uniti”.
Insomma unimamme, dove non arrivano i magri finanziamenti alle scuole pubbliche, possono invece la generosità e la solidarietà di estranei.
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