Con il nuovo piano vaccinazioni si incentiverà la vaccinazione facoltativa ad adolescenti e giovani adulti. Resterà l’obbligo per i minori.
Con il Decreto Vaccini, emanato dall’ex ministro della salute Lorenzin, si sono rese obbligatorie diverse vaccinazioni, tra le quali quella del morbillo. La legge in vigore viene applicata solamente ai minori di età compresa tra gli 0 e i 16 anni. Le vaccinazioni obbligatorie sono vincolanti per l’iscrizione ad asili e servizi per infanzia e sono previste sanzioni per chi non rispetta l’obbligo.
Si è stimato che dalla legge Lorenzin vengono esclusi circa 800 mila giovani tra i 16 ed i 30-35 anni. Il consulente del ministro della Salute, Vittorio Demicheli, epidemiologo di fama nazionale, spiega che esiste un’emergenza proprio in questa fascia di età.
Per questo il ministro della Salute Grillo, insieme a Iss, Aifa, Agenas e agli ordini dei medici sta mettendo a punto un piano nazionale per cercare di eliminare la malattia. Il piano sarà pronto già per fine anno e prevederà una vaccinazione di tipo facoltativa grazie alla quale entro il 2019 verranno vaccinati circa 500 mila giovani.
Per “convincere” i giovani a vaccinarsi contro il morbillo si sta ipotizzando, secondo Demicheli, di affiancare alle classiche campagne di comunicazione interventi concreti. Ci saranno incentivi atti a favorire chi si è vaccinato cercando di coinvolgere gran parte di soggetti “vulnerabili” a vaccinarsi anche senza essere obbligati.
Ad esempio si pensa di:
Per attuare queste idee serviranno accordi con le Regioni, ma prima occorre discuterne con i ministeri competenti, a partire da quello dell’Istruzione.
In un’intervista a Sanità24, Demicheli afferma che: “L’obbligo per le nuove generazioni sarà mantenuto affinché la copertura resti buona, ma bisogna in fretta offrire la vaccinazione agli adolescenti e ai giovani adulti suscettibili. Altrimenti ci vorranno moltissimi anni per interrompere la catena dei contagi”.
Per l’esperto, l’offerta del vaccino dovrebbe avvenire ogni volta che il giovane entra in contatto con una qualsiasi istituzione.
Ad esempio la soluzione per l’offerta alle matricole universitarie potrebbe essere una circolare del Miur che impegni i rettori a promuovere la vaccinazione attiva, inserendo la profilassi nel sistema di valutazione dell’università.
Il piano dovrebbe affrontare anche il capitolo riguardante la vaccinazione degli operatori sanitari. Demicheli precisa che: “Non servono nuove leggi, perché gli strumenti ci sono già tutti, a cominciare dalle norme sulla sicurezza sul lavoro. La Regione Marche ad esempio, con una delibera, ha escluso da determinati reparti, dai nidi alle pediatrie, operatori che non siano vaccinati“.
Per stilare il nuovo piano per l’eliminazione del morbillo e della rosolia entro metà dicembre si insedierà il nuovo Nitag (Gruppo tecnico consultivo sulle vaccinazioni), composto da esponenti del ministero, dell’Iss, dell’Aifa, di Agenas, degli Ordini e dei sindacati dei medici e di società scientifiche.
Voi unimamme cosa ne pensate? Che posizione avete nei confronti dell’obbligo vaccinale? Farete vaccinare i vostri figli?
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