Portare all’asilo nido tutti i bambini tra zero e tre anni è l’obiettivo della petizione “Quota100xgli asili”. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Con la sottoscrizione di una petizione al Governo è stato richiesto di tener conto di una quota 100 che non riguardi solo i pensionati, ma anche dei bambini più piccoli (dai 0 ai 3 anni) cercando di garantire il diritto di un posto all’asilo per tutti.
I promotori della petizione sono alcuni esponenti del PD tra i quali Paolo Siani, deputato e pediatra, Mila Spicola, responsabile Pd Contrasto povertà educativa e di Francesca Puglisi, già senatrice e ad oggi referente infanzia e adolescenza per il PD.
Con questa iniziativa i promotori vogliono rivendicare il diritto fondamentale per tutti i bambini e le bambine di poter accedere all’asilo nido.
Alla conferenza stampa, tenutasi alla Camera, gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza della scolarizzazione precoce: “Inutile sottolineare l’importanza di questa petizione, nel testo trovate tutte le argomentazioni a supporto di quello che sarebbe il provvedimento più utile per la crescita del nostro Paese. Scienza, Economia, ricerca educativa, tutti convergono nel ritenere gli interventi precoci sullo sviluppo umano come i più fruttuosi da qualunque ambito li si analizzi“.
L’iniziativa non si ferma solo al riconoscimento dei diritti dei bambini, ma porterebbe a un beneficio anche in termini occupazionali e di contrasto alla povertà.
A tal proposito, i promotori della petizione – che si può firmare QUI – hanno evidenziato quanto sia importante portare i bambini all’asilo: “La frequenza al nido non è solo un sostegno sociale alla famiglia, un volano per l’occupazione femminile, ma è il primo fondamentale tassello per contrastare le diseguaglianze alla radice, specie nelle aree marginali. Se il Governo vuole sul serio combattere la povertà, sostenere politiche per il Meridione, aiutare le famiglie, ma soprattutto sostenere lo sviluppo sano dei bambini e delle bambine, a prescindere dal contesto in cui vivono, e prevenire la povertà educativa, deve finanziare l’educazione 0-6 anni e soprattutto gli asili”.
Nella petizione viene inoltre spiegato come la situazione in Italia oggi sia grave: “l’offerta degli asili nel nostro Paese è insufficiente e diseguale. Gli utenti dei nidi pubblici hanno raggiunto il 12-14% in media negli ultimi anni, ma se nelle aree del Nord si supera anche il 25%, in regioni come Puglia, Calabria, Sicilia e Campania non raggiungono nemmeno l’obiettivo minimo di una copertura del 6%.”
“La frequenza al nido rappresenta uno degli strumenti più efficaci nella lotta contro la povertà educativa e contro le diseguaglianze che da quella povertà hanno origine”.
Tra i primi aderenti e sostenitori ci sono:
Voi unimamme siete d’accordo con l’iniziativa? Firmerete la petizione? Noi lo abbiamo fatto!
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
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