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Attualità

Il Principe William parla di cyberbullismo e salute mentale

Published by
Maria Sole Bosaia

 

Il Principe William si è espresso con forza sul cyberbullismo e la manzanca di un regolamento.

Il Principe William è particolarmente sensibile nei confronti di un problema dei nostri tempi: il cyberbullismo.

Durante quest’ultima settimana nel Regno Unito si è parlato della lotta al cyberbullismo. Consapevole di questo enorme problema, il futuro re, insieme alla moglie, Kate Middleton, ha tenuto un discorso molto deciso presso la sede della BBC di Londra.

Cyberbullismo: l’invito del Principe William alle compagnie hi tech

Il Principe William ha invitato le compagnie hi tech a impegnarsi di più per combattere i numerosi abusi che si diffondono sul web: notizie false, estremismo, polarizzazione, incitamento all’odio, trolling, violazione della privacy e cyberbullismo.

Queste aziende, tra profitti e valori, dovrebbero fare la giusta scelta. È necessario collaborare con i genitori per rendere il mondo online un luogo sicuro di scoperta, amicizia e istruzione per i loro figli“.

Il problema sta molto a cuore al futuro regnante, tanto da costituire una task force contro il cyberbullismo.

William, padre di tre bambini, George di 5, Charlotte di 3 e Louis appena nato, esprime la sua preoccupazione anche come padre che presto dovrà confrontarsi con determinate situazioni riguardanti l’educazione dei figli.

“Anche io e mia moglie siamo alle prese con questo, e sentiamo l’assenza di una guida decisa. Dovremmo leggere i messaggi dei nostri figli? Dovremmo permettere loro di tenere i cellulari e i tablet nelle loro stanze?A chi possiamo segnalare ipotetici episodi di bullismo?”.

Il Principe ha evidenziato anche casi estremi causati dal cyberbullismo. “Quando lavoravo come pilota di Air Ambulance o viaggiavo per il Paese portando avanti la nostra campagna sulla salute mentale, ho incontrato famiglie che avevano dovuto fare i conti con gravi perdite. Alcuni bambini si tolgono la vita perché lo ritengono inevitabile dopo essere diventati vittime in Rete”.

Come accennato, William si è indirizzato anche alle aziende. “Siamo più forti quando siamo connessi e abbiamo più successo quando possiamo condividere le reciproche esperienze, ma c’è da prestare attenzione. E le aziende devono ancora imparare molto sulla responsabilità che deriva dal loro significativo potere“.

Unimamme, cosa ne pensate di quanto presentato su Vanity Fair?

Noi vi lasciamo con una recente legge sul cyberbullismo approvata nel nostro Paese.

Maria Sole Bosaia

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