Silvia Fojticova, mamma del piccolo Marco, il bimbo morto nell’incendio appiccato dal suo papà, Gianfranco Zani, è disperata e, dopo aver dedicato delle parole al figlio scomparso, accusa la mancanza di aiuto in quella difficile situazione.
“R.I.P cucciolo mio bello, eri un angelo e adesso lo sei nel vero senso della parola… la mamma ti porterà sempre nel cuore, amore mio meraviglioso” ha scritto la donna sulla sua pagina Facebook.
Già in passato Gianfranco Zani aveva minacciato di appiccare un incendio in cui sterminare tutta la sua famiglia, così racconta Silvia Fpjticova.
“Ci diceva: “Vi brucio tutto, vi brucio tutto, con voi dentro”.
Giovedì scorso la minaccia si è tramutata in realtà quando Gianfranco Zani ha dato fuoco alla sua casa con due dei suoi figli all’interno, causando la morte dell’undicenne Marco.
Il gesto non è stato un raptus improvviso, ma come sempre, il risultato di una escalation di violenze. Silvia aveva deciso di separarsi da questo marito violento e aggressivo verso di lei e i figli.
Da giugno fino alla tragedia di qualche giorno fa ci sono state denunce ai carabinieri e segnalazioni dall’ospedale dove il figlio diciassettenne si era recato per farsi medicare.
“Ho fatto di tutto per difenderli, ma non è bastato. Non mi hanno aiutato” dichiara la mamma di Marco.
Il 9 novembre scorso Gianfranco Zani ha aggredito verbalmente tutta la famiglia ed è stato violento anche con i figli, Silvia è riuscita a filmare tutto con il cellulare.
Dopo l’ennesima denuncia è partita una richiesta di misura cautelare da parte della procura di Mantova che però il Gip ha deciso di non applicare decidendo invece l’allontanamento per un raggio di 100 metri dalla villetta di via Tasso.
Il 14 novembre Silvia aveva chiesto di poter sostituire la serratura del cancello e della porta d’ingresso dell’abitazione.
Il giudice però non si è pronunciato su questo aspetto.
“Al rientro a casa ho incrociato la sua auto, è tornato indietro e mi ha speronato. Mi sono diretta verso casa, dalle finestre usciva fumo. Ho cercato di entrare, ma era impossibile. Ha appiccato il fuoco nella stanza dove dormivo io” ricorda ancora Silvia.
“Da un mese non ci dava più denaro, così ho iniziato a cercare un lavoro, ma mi ostacolava, era geloso” ha aggiunto la mamma, riferendo che una settimana fa lei aveva fatto richiesta di separazione.
Sul giorno della tragedia: “quel giorno stavo rientrando a casa dopo aver accompagnato il più grande dei figli all’oratorio, Marco aveva deciso di rimanere a casa perché voleva giocare con la Playstation. Non si è neanche accorto di quello che è successo”.
Ora Zani minaccia il suicidio ed è stato trasferito nel reparto di psichiatria dell’Ospedale di Cremona.
Fino a questo momento l’uomo ha fatto scena muta davanti alla polizia, non ha ancora spiegato il perché del gesto.
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