Il genetista cinese He Jiankui della Southern ha dichiarato di aver creato in laboratorio due bimbi geneticamente modificati. Si tratterebbe di due gemelline chiamate Lulu e Nanta (per proteggere la loro privacy) che sono state rese immuni dalle infezioni dell’HIV.
L’uomo è un professore dell’Università di Scienza e tecnologia Shenzhen il quale ha diffuso questa incredibile notizia tramite un filmato.
Jiankui, laureatosi presso l’Università di Stanford, negli Stati uniti, ha usato la tecnica CRISPR/Cas9 che negli Usa è vietata su cavie umane. In realtà questa procedura è vietata in quasi tutto il mondo per motivi etici e anche per i pericoli annessi.
Si possono infatti verificare alterazioni del genoma in sedi differenti e imprevedibili. Lo scienziato però ha sottolineato che le due bimbe stanno bene.
“Due bellissime bambine cinesi, di nome Lulu e Nana, sono venute al mondo piangendo e in salute come tutti gli altri bambini poche settimane fa. Le piccole sono a casa ora” ha dichiarato il genetista.
Per l’esperimento sono stati utilizzati 22 embrioni, di cui 16 sono stati modificati geneticamente.
Alla fine è nata una coppia di gemelle tramite fecondazione in vitro, solo una delle due presenta però entrambe le copie del gene in questione, il CCR5, corrette nel modo giusto.
L’altra gemellina ha solo una copia del gene corretto e quindi potrebbe contrarre il virus HIV come le altre persone.
Il padre delle bambine, chiamato Mark, è sieropositivo, insieme alla moglie Grace ha deciso di intraprendere questa sperimentazione per proteggere i figli dall’infezione, dal possibile contagio durante la vita e non quello trasmissibile durante la gravidanza che può essere evitato in altri modi.
Al momento però il professore non ha sottoposto il suo studio ad alcun organismo indipendente e bisognerà attendere la conferenza internazionale sull’editing genetico di domani, a Hong Kong, per avere ulteriori informazioni.
Gli scienziati che hanno preso in esame le carte del genetista muovono però le prime critiche sostenendo che i test fatti non sono sufficienti per stabilire se l’esperimento abbia funzionato o se ci siano stati danni.
Come accennato la comunità scientifica sta accogliendo con molta perplessità questa notizia. Il genetista george Church dell’Harvard University, ha commentato: “almeno un gemello presenta un miscuglio di cellule e ha solo una copia del CCR5 corretto. Questo bambino non ha alcun vantaggio in termini di protezione contro l’Hiv ma è stato lo stesso esposto a rischi sconosciuti». Tutto ciò dunque suggerisce che “l’obiettivo principale non era evitare una malattia ma sperimentare una tecnologia“.
Inoltre chi non ha i normali geni CCR5 è più incline a contrarre altri virus. Occorreranno comunque anni per comprendere le effettive conseguenze della modifica genetica su queste bimbe.
Unimamme cosa ne pensate di questa invenzione di cui si parla sull’Associated Press?
Noi vi lasciamo con la storia di un bimbo nato con due mamme e un papà per evitare una malattia genetica.
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