Approvato il Ddl “Codice rosso” in materia di violenza sulle donne per le denunce inerenti forme di maltrattamenti, violenze sessuali ecc.
Avviato l’Iter parlamentare per quanto concerne i casi di violenza sulle donne. Il ddl approvato dal Cdm, a firma dei ministri della giustizia Alfonso Bonafede e della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, consiste in un provvedimento del Ministero della Giustizia e Pubblica Amministrazione che andrà a velocizzare le indagini inerenti reati di violenza a danni delle donne.
Più rapide le procedure, le audizioni delle vittime di maltrattamenti, di violenza sessuale, di atti persecutori e di lesioni aggravate in ambito familiare e/o di convivenza. Una via preferenziale, questa, decisa rispetto all’adozione di provvedimenti protettivi e di non avvicinamento, riducendo il pericolo di vita e quindi l’incolumità fisica delle vittime di violenza domestica di genere.
Un punto molto importante del ddl è la formazione prevista dal “Codice rosso” per le forze dell’ordine. Difatti il ddl approvato dal Cdm prevede un momento di formazione per le forze dell’ordine coinvolte nelle indagini e impegnate negli istituti penitenziari. La durata e le modalità di svolgimento dei corsi saranno stabilite dal Ministero per la Pubblica amministrazione, di concerto con i ministri dell’Interno, della Giustizia e della Difesa. Il “Codice rosso” è un provvedimento legislativo che va a collocarsi all’interno di un progetto più ampio coordinato dal Dipartimento delle Pari opportunità.
Il nuovo Ddl a contrasto dei reati di violenza domestica di genere andrà a modificare l’art 347 del codice di procedura penale ed andrà a stabilire l’obbligo della polizia giudiziaria di comunicare nell’immediato al Pubblico Ministero le notizie di reato acquisite. L’attesa potrebbe compromettere l’esito dei casi, pertanto, si rende necessario l’intervento tempestivo nell’adottare provvedimenti protettivi e di non avvicinamento. Entro 3 giorni la vittima delle violenze deve essere sentita dai pm, (art. 362 cpp) salvo laddove sussistano imprescindibili esigenze di tutela della riservatezza delle indagini, anche nell’interesse della vittima. Verrà superata, pertanto, la nozione di “particolare vulnerabilità” della persona introdotta dal decreto legislativo sulle vittime di reato (n.212/2015). Quando si tratti di reati di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate, commessi in ambito familiare o di semplice convivenza, la polizia giudiziaria dovrà assumere un regime prioritario in termini di svolgimento delle indagini delegate dal pm.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine della decisione di approvare il ddl “Codice rosso” ha dichiarato la disponibilità di un fondo per le vittime di violenza. “Un fondo da 33 milioni per le vittime“ – ha asserito Conte. “Saranno aperti centri regionali per le vittime che necessitano di urgente intervento”.
Ad esprimersi anche il ministro Bonafede: “Basta ritardi di fronte a denunce. Tempi rapidi. Di fronte alla denuncia di una donna non c’è tempo da perdere, anche un giorno di ritardo può essere determinante”, mentre il Ministro Bongiorno: “Esiste sottovalutazione del fenomeno: anni fa le donne che decidevano di sporgere denuncia si sentivano rispondere ‘torna a casa a fare pace’ “.
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