Qualche giorno fa un ragazzino di 15 anni di origine siriana, un rifugiato, è stato filmato mentre veniva bullizzato da un coetaneo inglese, mentre nessuno interveniva in sua difesa.
Le brutali immagini di Jamal, spinto a terra e sottoposto a una forma di tortura con l’acqua di una bottiglia, hanno indignato tutti i cittadini britannici e non solo.
Per la sua famiglia è stata creata una raccolta fondi che ha raggiunto 130 mila sterline in sole 24 ore, mentre le star del football di Huddersfield Town hanno invitato il ragazzino ad essere loro ospite alla Premier League game.
Persino il primo ministro Theresa May ha commentato l’episodio: “penso che sia assolutamente terribile ciò che gli è successo. I nostri pensieri sono con lui. Ma penso che se guardate a ciò che è successo il vero spirito della Gran Bretagna è arrivato come risposta a quell’incidente. Come dite voi molte persone sono rimaste disgustate e irritate da quanto accaduto. La grande risposta di sostegno…che abbiamo visto dalla Gran Bretagna mostra il nostro vero spirito e che noi siamo persone accoglienti”.
Jamal ha ringraziato tutti i suoi sostenitori e ha incontrato un gruppo presso la Almondbury Community School.
Il gruppo ha incontrato anche il Preside della scuola del ragazzo mostrando preoccupazione per quanto accaduto.
All’incontro era presente anche l’imam Mohammed Pandor che ha dichiarato: “chiaramente, quando uno viene dalla Siria, volando dal regime di Assad, per arrivare in un posto come questo, e si viene trattati così, allora diventa un problema. L’intero mondo ci sta guardando. Non possiamo accettare questo tipo di comportamento, che la vittima sia musulmano o meno, non importa”.
Nel corso di un’intervista il ragazzino ha detto di non sentirsi al sicuro a scuola e di essere rimasto traumatizzato.
“Mi sono svegliato di notte e mi sono messo a piangere, loro pensano che io sia diverso da loro. Non mi sento al sicuro a scuola, qualche volta dico a mio papà che non voglio andarci. Ho pianto molto e non ho reagito perché rispetto le regole della scuola”.
Anche la sorella di Jamal è stata ripresa in un filmato mentre qualcuno cercava di sfilarle l’hijab.
Entrambi hanno detto che non andranno più a scuola a Huddersfield. Entrambi però sono preoccupati per il trattamento che sta ricevendo il bullo sui social media: “non voglio che gli succeda niente di male. Non voglio che a nessuno accada niente di male, non voglio che a nessuno accada niente di male”.
Il bullo è dovuto apparire in tribunale per rispondere della violenza perpetrata.
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