Il raffreddore è un’infezione virale che colpisce soprattutto i bambini, durando diversi giorni. Ecco dei rimedi utili e meno utili per alleviare i fastidi.
Il raffreddore è l’infezione virale più frequente delle vie respiratorie superiori. Comporta spesso secrezione nasale, starnuti, naso chiuso, ma anche mal di gola, tosse e qualche volta febbre e mal di testa.
È un’infezione che si verifica principalmente tra i bambini, a prescindere se essi frequentino o meno la scuola, dove sono più predisposti al contagio. È stato stimato che in un anno essi contraggono il raffreddore mediamente dalle 6 alle 10 volte, contro le 2-4 volte degli adulti.
I bambini sono più vulnerabili degli adulti perché ancora non hanno sviluppato a pieno il loro sistema immunitario e di solito tendono ad ammalarsi più spesso in inverno. Le cause sono le alte temperature, degli sbalzi di temperatura e gli ambienti chiusi dove ci si rifugia per sfuggire al freddo. È più facile prendere il raffreddore in un aula riscaldata di scuola materna, che fuori al freddo in inverno.
Non esiste una vera e propria terapia efficace per combattere il raffreddore nei bambini. Guarisce da solo nel giro di 5/7 giorni e ci vuole tanta pazienza.
Rimedi utili e meno utili per alleviare i sintomi del raffreddore
La società italiana di pediatria (S.I.P.) spiega quali sono i rimedi utili e quelli meno utili per alleviare il fastidio, aiutando i bambini a guarire prima dal raffreddore:
- Rimedi utili:
- Lavaggi nasali: i lavaggi nasali con soluzione fisiologica favoriscono l’eliminazione del muco. Possono essere utili soprattutto per i neonati e i bimbi piccoli che non riescono ancora a soffiarsi il naso in modo corretto, in particolare prima dei pasti e prima di andare a dormire.
- Aerosol: il vapore aiuta a sciogliere le secrezioni. È importante seguire le indicazioni del proprio pediatra e non utilizzare farmaci in aerosol senza prescrizione medica.
- Idratazione: offrire da bere, bevande possibilmente tiepide, è utile per rendere fluido il muco e liberare il naso. L’assunzione di liquidi serve a ripristinare le perdite di acqua che si possono verificare con la tosse, la febbre, etc
- Riposo a casa: è importante che il bambino riposi a casa. Il che non significa necessariamente stare a letto, ma evitare per qualche giorno di andare a scuola. Questo contribuisce a non diffondere il contagio e a ridurre l’esposizione ai germi in una fase in cui il bambino può essere più vulnerabile.
- Antipiretico: in caso di rialzo della febbre l’utilizzo di antipiretico (paracetamolo o ibuprofene) può essere utile per alleviare il malessere nel bambino.
- Rimedi meno utili:
- Spray e gocce nasali: a base di farmaci ad azione vasocostrittrice (ad esempio fenilefrina, ossimetazolina): sono sconsigliati nei bambini più piccoli per il rischio di effetti secondari.
- Sciroppi mucolitici: sono sconsigliati per il rischio di effetti collaterali. Mai somministrarli nei bambini di età inferiore ai due anni.
- Brodo di pollo: non vi sono prove scientifiche che il brodo di pollo possa migliorare le condizioni di salute del bambino.
- Vitamina C: una recente revisione della letteratura scientifica ha permesso di dimostrare che l’assunzione regolare nei mesi precedenti può ridurre l’incidenza di raffreddore e alleviare la sintomatologia anche in età pediatrica. Non sono viceversa dimostrati effetti di una sua efficacia in caso di assunzione esclusivamente nella fase acuta.
- Zinco: l’utilità della assunzione di zinco in età pediatrica nella prevenzione e gestione del raffreddore non ha riscosso consenso unanime nella comunità scientifica.
Voi unimamme cosa fate quando i vostri bambini hanno il raffreddore? Seguirete questi consigli dei pediatri?