Epidemia mondiale di morbillo: esplosione di casi nel 2017 per colpa della disinformazione e delle fake news. L’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Una malattia per la quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva programmato l’eradicazione nel 2015, ma che invece ha visto una recrudescenza dei casi di contagio negli ultimi anni, a causa del calo delle vaccinazioni. È il morbillo, una malattia che in troppi tendono a sottovalutare e che può avere conseguenze molto gravi.
Le vaccinazioni negli ultimi anni hanno subito un calo in alcuni Paesi occidentali, come l’Italia, facendo tornare malattie che si pensavano scomparse e per le quali l’obiettivo era l’eradicazione. È il caso del morbillo, una malattia che si prende soprattutto in età infantile, ma che può avere conseguenze molto gravi e portare anche alla morte, soprattutto nei soggetti più fragili, sia bambini che adulti.
Ne sappiamo qualcosa in Italia, dove i casi di morbillo da quando è arrivata l’ultima ondata di epidemia, dal 2016 alla fine di ottobre 2018, sono stati oltre 8mila di cui 13 decessi (5 nel 2017 e 8 nel 2018). Il quinto decesso del 2017 è avvenuto nel mese di dicembre per una complicazione rara, encefalite a corpi inclusi, ma è stato accertato solo nel corso del 2018 e segnalato con il bollettino di ottobre sulla sorveglianza integrata morbillo e rosolia.
L’ultimo decesso causato dal morbillo ha riguardato un paziente di 23 anni affetto da leucemia ed è avvenuto lo scorso novembre in un ospedale del Friuli Venezia Giulia, un altro caso mortale si era verificato sempre nella stessa regione a ottobre, a Trieste, e aveva colpito un paziente immunodepresso, morto in seguito a complicanze respiratorie. L’epidemia è in fase di recessione in Italia: i casi di morbillo nel 2017 sono stati 4.991, mentre nel 2018 dal 1° gennaio al 31 ottobre sono stati 2.368 e non raggiungeranno in soli due mesi il numero di contagi dello scorso anno. I casi, tuttavia, sono ancora troppi e l’incidenza elevata. Il numero di decessi, poi, quasi raddoppiato nel 2018 rispetto al 2017, ci ricorda della gravità di questa malattia. Sebbene non siamo gli unici in Europa. La Romania sta peggio di noi e la Francia ha visto crescere in modo esponenziale negli ultimi mesi i casi di morbillo, tanto da imitare l’Italia con l’introduzione dei vaccini obbligatori (undici contro i nostri dieci).
Il calo delle coperture vaccinali negli ultimi anni è stato provocato da diversi fattori: molto probabilmente da pigrizia e sottovalutazione dei rischi di malattie ritenute scomparse o quasi, ma soprattutto dalla disinformazione con la circolazione di pericolose teorie no vax, a cominciare dalla bufala secondo la quale il vaccino provocherebbe l’autismo. Principale responsabile di questo disturbo del neurosviluppo è stato ritenuto il vaccino trivalente MPR, proprio quello contro il morbillo, insieme a parotite e rosolia. A metterlo sotto accusa uno studio scientifico poi rivelatosi falso del medico britannico Andrew Wakefield. Uno studio che risale ormai a 20 anni fa, ma pur essendo stato ritirato e sconfessato e Wakefield radiato dall’ordine dei medici è riuscito lo stesso a fare danni.
La conseguenza è stato un forte calo delle coperture vaccinali sul morbillo, con il recente boom di casi al manifestarsi di una nuova epidemia (le epidemie di morbillo si manifestano ciclicamente), dalla fine del 2016. L’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti e questa situazione ha spinto il precedente governo all’introduzione di dieci vaccinazioni obbligatorie (sebbene quattro già lo fossero) con la previsione di sanzioni. Una misura adottata anche sul richiamo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ad aumentare le coperture vaccinali in Italia. Con il repentino aumento dei casi di morbillo nel nostro Paese tra la fine del 2016 e gli inizi del 2017, gli esperti avevano già previsto l’esplosione dei contagi, con le possibili conseguenze negative: le complicanze della malattia e i decessi.
Uno scenario che ha riguardato, sebbene in misure differenti, anche il resto del mondo e soprattutto l’Europa, tra i principali responsabili per l’aumento dei casi di morbillo nel mondo a causa delle insufficienti coperture vaccinali. Ora un nuovo rapporto dell’OMS dà la misura di questo fenomeno.
Le segnalazioni dei casi di morbillo sono aumentate nel 2017, in quanto diversi Paesi hanno subito epidemie gravi e prolungate della malattia. A causa delle lacune nella copertura vaccinale, i focolai di morbillo si sono verificati in tutte le regioni dell’OMS, mentre sono stati stimati 110.000 decessi correlati alla malattia.
Utilizzando modelli aggiornati sulla malattia per la raccolta di dati, il rapporto fornisce le stime più esaurienti dell’andamento del morbillo degli ultimi 17 anni. Il rapporto mostra che dal 2000 sono state salvate oltre 21 milioni di vite tramite le vaccinazioni contro il morbillo. Tuttavia, i casi segnalati sono aumentati di oltre il 30 per cento in tutto il mondo a partire dal 2016.
Le Americhe, la regione del Mediterraneo orientale e l’Europa hanno registrato i maggiori aumenti di casi nel 2017. Mentre il Pacifico occidentale l’unica regione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in cui l’incidenza del morbillo è diminuita.
“Il risorgere del morbillo è motivo di seria preoccupazione, con focolai prolungati che si verificano in tutte le regioni, e in particolare nei Paesi che avevano raggiunto, o erano vicini all’eliminazione del morbillo”, ha affermato il dott. Soumya Swaminathan, vice direttore generale per i programmi dell’OMS. “Senza sforzi urgenti per aumentare la copertura vaccinale e individuare quelle popolazioni con livelli inaccettabili di bambini sotto immunizzati o non immunizzati, rischiamo di perdere decenni di progressi nella protezione di bambini e comunità contro questa malattia devastante, ma interamente prevenibile”.
Il morbillo è una malattia grave e altamente contagiosa. Può causare complicazioni debilitanti o fatali, tra cui:
I neonati e i bambini piccoli con malnutrizione e sistema immunitario debole sono particolarmente vulnerabili alle complicazioni della malattia e alla morte.
Il morbillo è prevenibile attraverso due dosi di un vaccino sicuro ed efficace. Per diversi anni, tuttavia, la copertura globale con la prima dose di vaccino contro il morbillo si è arrestata all’85%. Questo è ben al di sotto del 95 per cento necessario per prevenire i focolai e lascia molte persone, in numerose comunità, sensibili alla malattia. La copertura della seconda dose si attesta al 67%.
“L’aumento dei casi di morbillo è profondamente preoccupante, ma non sorprendente” ha detto il dott. Seth Berkley, amministratore delegato di GAVI Alliance, la partnership di soggetti pubblici e privati che ha lo scopo di migliorare l’accesso alle immunizzazioni per la popolazione umana dei paesi Poveri. “La scarsa percezione della pericolosità di questa malattia e la diffusione delle falsità sul vaccino in Europa, un sistema sanitario al collasso come quello del Venezuela e la presenza di sacche di suscettibilità e scarsa copertura immunitaria in Africa hanno contribuito a provocare una rinascita globale del morbillo dopo anni di progressi verso l’eliminazione. Le strategie esistenti devono cambiare: maggiori sforzi devono essere fatti per aumentare la copertura di vaccinazioni di routine e rafforzare i sistemi sanitari. Altrimenti continueremo a inseguire un’epidemia dopo l’altra”.
In risposta ai recenti focolai, le agenzie sanitarie chiedono investimenti sostenuti nei sistemi di immunizzazione, insieme agli sforzi per rafforzare i servizi di vaccinazione di routine. Questi sforzi devono concentrarsi soprattutto sul raggiungimento delle comunità più povere e più emarginate, comprese le persone colpite da conflitti e sfollamenti. Le agenzie chiedono inoltre azioni per costruire un ampio sostegno pubblico alle vaccinazioni, affrontando al contempo disinformazione ed esitazione nei confronti dei vaccini laddove esistano.
Il rapporto è stato redatto dall’OMS con i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti.
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