Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia di Monica, una lavoratrice, mamma, discriminata come capita a tante donne che cercano di conciliare lavoro e maternità.
Monica lavorava in un negozio del centro della sua città, si trattava di un lavoro a tempo indeterminato. Dopo la maternità è tornata al lavoro, ma non è stata bene accolta.
“La mia vita è diventata improvvisamente un inferno, era chiaro che non avevano più bisogno di me e che in qualche modo dovevo scontare tutto il tempo in cui mi ero assentata, come se la maternità fosse una concessione, non una normale necessità della donna”.
A questa mamma non vengono concessi riposi, né giorni liberi, i colleghi facevano di tutto per renderle la vita lavorativa impossibile, avvertendola il giorno stesso di cambi di turno.
“L’allattamento era a discrezione dell’azienda e non del mio bambino“ ha rimarcato.
Dopo 3 mesi Monica ha deciso di dare le dimissioni. Dopo diversi lavori saltuari all’interno di un centro commerciale con contratti rinnovati di 3 mesi in 3 mesi, dovendo lavorare anche nei weekend, la donna ha trovato qualcosa che sembrava essere più stabile.
Lo store manager di un negozio da lei conosciuto molto bene le offre un’opportunità. Dopo alcuni mesi però si è accorta che anche questo luogo era malsano, le chiedevano straordinari gratis e gli orari erano assurdi.
Dopo essersi sposata, in agosto, non le sono state riconosciute le ferie matrimoniali. Poi è arrivato novembre e suo padre è stato ricoverato per un’operazione importante.
Lei ha dovuto giostrarsi tra lavoro e ospedale, il fatto che stesse ingrassando e che fosse sempre stanca non sfugge all’occhio dei superiori che iniziano a tenerla d’occhio.
Le chiedono perché vada tante volte in bagno e come si sente, proprio all’avvicinarsi del rinnovo del contratto.
Temendo che Monica possa andare in maternità al rinnovo del contratto è stata rimpiazzata.
Le hanno offerto però di lavorare nel periodo natalizio, a patto che lei faccia un test di gravidanza per dimostrare di non essere incinta.
Lei si è rifiutata ed è rimasta senza lavoro.
Unimamme, a voi è mai capitato qualcosa di simile e di cui si parla su TPI?
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