Nella notte tra il 10 e l’11 dicembre scorso degli uomini sono entrati di notte all’interno della scuola elementare Carducci di Cesena ed hanno portato via circa 70 tablet. I piccoli alunni hanno deciso di scrivere una lettera.
“Noi li perdoniamo ma gli chiediamo di mettersi una mano sul cuore e restituirci quello che hanno preso. Va beh, le caramelle possono tenersele”. Queste sono le parole scritte all’interno di una letterina scritta interamente dai piccoli alunni della scuola elementare Giosuè Carducci di Cesena in cui la notte tra il 10 e 11 dicembre, dei ladri si sono introdotti derubando l’istituto di circa 70 tablet e dei soldi raccolti dai bambini della materna con il mercatino.
I bambini della Carducci non hanno voluto sottostare all’idea del gesto cattivo degli uomini che hanno compiuto il reato ed hanno impugnato carta e penna iniziando a scrivere proprio agli autori del gesto. Dapprima una piccola di 7 anni, seguita immediatamente dai compagni, hanno dato vita ad una delle lettere più dolci mai lette e pubblicata dall’edizione locale de’ Il Resto del Carlino.
Ladri a scuola: la lettera dei bambini di 7 anni
Nella lettera scritta dai bambini della Carducci di Cesena indirizzata ai ladri che hanno irrotto dalla finestra della scuola elementare romagnola rubando dei tablet, si evince tutta l’ingenuità e la bontà dell’infanzia.
“Maestra, credo che il problema del ladro sia l’amicizia”, dice una bimba di 7 anni, aggiungendo: “Più che i computer gli sarebbe servito il nostro libro dell’amicizia. Per questo gli ho fatto un disegno”. E nel disegno era stato ritratto un uomo vestito di nero con accanto una bimba ed un libro con dei cuori. La piccola è stata di esempio per i compagni che immediatamente non hanno demorso ed hanno iniziato a disegnare e scrivere stavolta però rivolgendosi a Babbo Natale.
I bambini ai ladri: “vi perdoniamo, ma restituiteci quello che avete preso”
“Caro Babbo Natale,
nella nostra scuola sono venuti i ladri. Siamo tutti molto tristi perché per noi stare a scuola è un po’ come stare a casa, in famiglia.” inizia così la lettera.
E continua spiegando a Babbo che siccome a scuola viene insegnato ai bambini il rispetto, la fiducia nel prossimo, il bello, l’aiuto reciproco, il lato buono delle persone “proprio non capiamo cosa possa aver attraversato la mente di questi ‘ladri di tablet’.”
Inoltre aggiungono che sono preoccupati “pensiamo al cuore dei ladri adesso… avranno paura di essere scoperti? Si sentiranno male per quello che hanno fatto? Riusciranno a dormire di notte?”
E concludono con una frase dolcissima “Babbo Natale, visto che siamo tutti fratelli, noi li perdoniamo ma gli chiediamo di respirare, mettersi una mano sul cuore (come ci dicono le maestre), e restituirci quello che hanno preso. Va beh, le caramelle possono tenersele.
Noi vogliamo continuare ad avere fiducia nelle persone e a pensare che la bontà sia nel cuore di tutti, anche dei ladri”.