Una mamma scrive alle maestre del figlio per i vestiti indossati.
Quando i bambini si trovano all’asilo può capitare che abbiano qualche incidente, sporcandosi o facendosi la pipì addosso. Sicuramente nessun genitore vorrebbe che il figlio rimanesse sporco e a disagio, ma una mamma la pensa molto diversamente.
A Chivasso, in provincia di Torino, presso il nido Peter Pan una mamma ha protestato perché il figlio ha indossato dei pantaloni fucsia dopo che si era sporcato.
Il piccolo si era fatto la pipì addosso per tre volte, finendo così la scorta di vestiti di ricambio fornita dai genitori.
La mamma e il papà del piccolo non avevano risposto alle chiamate delle maestre e così le educatrici gli hanno messo dei pantaloni fucsia, attingendo alla scorta di emergenza.
La madre del bambino però non ha gradito e ha scritto un biglietto alle insegnanti del figlio. “Vi ringrazio per i pantaloni rosa e le mutandine che avete prestato al bambino, dopo aver esaurito la scorta. Però le norme sociali non le abbiamo fatte noi. Lo preferivamo pisciato, che sappiamo che tanto asciuga, piuttosto che vestito da femmina e con le idee sull’identità di genere in conflitto”.
Gli altri genitori hanno appreso la storia tramite la chat Whatsapp, in poco tempo il biglietto e la storia sono arrivati agli organi d’informazione.
La vicaria del plesso, Valeria Venneri, ha commentato: “le maestre si sono comportate usando il buon senso. Non potevano certo lasciare un bimbo con i pantaloni bagnati”.
Sempre dalla scuola hanno commentato: “la biancheria di scorta viene tenuta proprio per i casi d’emergenza e le insegnanti hanno seguito alla lettera la procedura, non mancando di avvisare anche i genitori del piccolo. Nessuno poteva immaginare una mamma che preferisce il figlio bagnato di pipì piuttosto che vestito di rosa”.
Gli altri genitori si sono dimostrati solidali con le maestre, come pure il sindaco.
Unimamme, voi cosa ne pensate di quanto avvenuto e raccontato su Tecnica della scuola?
Noi vi lasciamo con la linea di abbigliamento genderless di Celine Dion.