Non vorremmo che mai capitasse che i nostri bambini non siano al sicuro e protetti a scuola. Quando poi, purtroppo, sono le maestre stesse a creare un danno psicologico o fisico ai nostri bambini, l’indignazione e la “rabbia” sono alcuni dei sentimenti che ci pervadono.
Un episodio recente è avvenuto in una scuola dell’infanzia di Imola. Una maestra di 55 anni è stata condannata agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti aggravati e lesioni personali continuate commesse in tre anni (2015-2018).
Le vessazioni erano rivolte in particolare modo ai bimbi di origine straniera e avevano riferimenti dispregiativi a sfondo discriminatorio e razziale verso i loro Paesi di provenienza.
La maestra avrebbe maltrattato e vessato per tre lunghi anni i suoi alunni, bambini tra i 3 ed i 5 anni. Si accaniva, in modo particolare, sui bambini di origine straniera usando aggettivi discriminatori e razziali. A segnalare il comportamento violento dell’insegnante sono stati alcuni genitori.
Dalle registrazioni audio degli inquirenti si sentono frasi di insulti, minacce e maltrattamenti verbali. Le più delle volte rivolte verso una bambina con origini nord africane: “Perché lei non sta ferma, lei butta giù tutto. Anche quando mangia, fa il ballo dell’Africa… dell’Africa nera! Il ballo del qua qua!”.
Oppure: “Dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Algeria… Venite qui a fare… delle idiozie!”, non contenta inferisce anche offendendo i genitori: “Se i tuoi genitori facevano un po’ di scuola erano molto più intelligenti invece di trattarti così… ti riducono come una larva, che non hai voglia di fare niente! Solo disturbare la quiete pubblica, fortuna che c’è la polizia! Al loro paese!”.
Violenze non solo verbali, ma anche fisiche che sono andate avanti dal 2015 al 2018, non rivolte solo alla bambina, ma anche ad altri suoi compagni di classe.
Secondo quanto riportato dall’ordinanza di custodia cautelare, in più occasioni la maestra avrebbe colpito con schiaffi, strattoni e pizzicotti gli alunni, provocando lesioni ai sui piccoli alunni.
Per gli inquirenti la maestra si sarebbe sentita “umiliata” perché costretta a prendersi cura di alcuni alunni stranieri:”Gentaglia, al pari dei genitori” così avrebbe commentato.
Il giudice ha spiegato che gli insulti e le minacce, “quando sono rivolti a bimbi di colore assumono inflessioni particolarmente razziste”, sia nei loro confronti e sia verso i genitori.
Dall’ordinanza che dispone la custodia ai domiciliari per la donna si legge: “La sequenza ininterrotta di vessazioni fisiche e morali fa desumere che l’esercizio di violenza fisica e le aggressioni verbali, anche a sfondo razzista costituiscano il nucleo essenziale del metodo deviante seguito dall’indagata nell’interpretare il proprio ruolo di maestra”.
Nel 2016 la maestra era già stata segnalata all’ufficio scolastico regionale per la sua condotta.
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