Il piccolo Alessandro Maria Montresor è stato operato all’ospedale Bambino Gesù.
Buone notizie dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù: è stato operato il piccolo Alessandro Maria Montresor, Alex, il bambino di 18 mesi per il quale era scattata una gara di solidarietà per la ricerca di un donatore di midollo osseo e che è stato poi ricoverato al Bambino Gesù di Roma per essere sottoposto ad una tecnica innovativa di trapianto, con donazione di cellule dai genitori. Una tecnica messa a punto dallo stesso ospedale pediatrico e già sperimentata con successo. L’intervento si è svolto regolarmente, si attende ora il decorso del trapianto.
Il piccolo Alex, Alessandro Maria Montresor, è stato operato all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il piccolo è stato sottoposto a trapianto di cellule staminali emopoietiche per curare la rara malattia genetica di cui soffre, la Linfoistiocitosi emofagocitica, conosciuta con la sigla di HLH. Questa malattia colpisce solo lo 0,002% dei bambini e si sopravvive solo con un trapianto di midollo osseo (cellule staminali) ricevuto da un donatore compatibile.
Il caso di Alessandro era diventato pubblico, ottenendo grande risalto sul web e sui giornali, per via della campagna di ricerca di un donatore compatibile lanciata dai genitori nei mesi scorsi. La ricerca di un donatore era stata già avviata attraverso i registri internazionali dei donatori, che contano circa 30 milioni di iscritti, ma per facilitarla era partita anche la ricerca via Facebook, con il tam tam sui social, invitando le persone a presentarsi agli eventi organizzati dall’Admo, in varie piazze delle città d’Italia, per sottoporsi ad un prelievo per verificare la compatibilità con il Dna del bambino e da qui donare il midollo osseo. L’iniziativa aveva contagiato moltissime persone, che hanno fatto la fila per partecipare agli eventi di tipizzazione, così si chiama la raccolta di campioni di sangue o saliva dai possibili candidati donatori. Queste persone, poi, si sono iscritte al registro donatori di midollo osseo.
Alla fine un donatore compatibile era stato trovato, non con gli eventi pubblici, ma attraverso la rete internazionale dei registri dei donatori. Purtroppo però non disponibile subito, ma solo da metà gennaio prossimo. Troppo tardi per Alex, che invece aveva bisogno di un trapianto urgente. Così si è deciso per il ricovero all’ospedale Bambino Gesù, che già aveva dato la propria disponibilità a curare il bambino, sottoponendolo alla innovativa tecnica di trapianto con cellule staminali dal midollo osseo dei genitori.
La tecnica, messa a punto dal prof. Franco Locatelli e dal suo team di ricercatori, prevede la manipolazione delle cellule staminali emopoietiche donate dai genitori, che permette di eliminare le cellule pericolose (linfociti T alfa/beta+), responsabili delle complicanze dovute all’aggressione delle cellule del donatore sui tessuti del ricevente (Graft versus host disease), lasciando però elevate quantità di cellule buone (linfociti T gamma/delta+, cellule Natural Killer). Queste cellule buone proteggono il bambino da infezioni severe e dalla ricaduta di malattia.
Il piccolo Alessandro Maria è stato sottoposto a questo innovativo intervento di trapianto il 20 dicembre. L’intervento si è svolto regolarmente, ma per conoscerne l’esito occorrerà attendere il decorso nei prossimi giorni.
Il bambino, che era ricoverato all’ospedale Great Ormond Street di Londra, città dove vive con i genitori, era stato trasferito a fine novembre al Bambino Gesù. Qui è stato sottoposto a tutti gli esami necessari per la preparazione al trapianto, allo stesso tempo i medici hanno effettuato lo screening sui genitori del bambino per stabilire chi fosse più adatto a donare le proprie cellule staminali emopoietiche. Alla fine i medici del Bambino Gesù hanno scelto il padre di Alex, che si è sottoposto al prelievo di cellule da donare al figlioletto.
Nel corso dell’ultima settimana, come riferisce l’Ospedale Bambino Gesù, Alessandro Maria “ha ricevuto la terapia di preparazione al trapianto mirata a distruggere le cellule portatrici del difetto genetico responsabile della patologia“.
“Le cellule del padre, dopo essere state mobilizzate e raccolte dal sangue periferico, sono state opportunamente manipolate e infuse nel bambino nella giornata di ieri“, hanno riferito dal Bambino Gesù.”Bisognerà ora attendere il decorso dei prossimi giorni, sorvegliando adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate, potenziale complicanza che potrebbe essere il problema principale per questo bambino. Il percorso trapiantologico potrà dirsi compiutamente realizzato presumibilmente prima della fine del mese di gennaio“.
Non resta dunque che aspettare il decorso del trapianto.
Prima dell’intervento, per contenere la malattia rara di cui è affetto Alessandro Maria e che intacca il sistema immunitario con una eccessiva risposta infiammatoria, il bambino è stato trattato con un farmaco sperimentale, l’emapalumab, che proprio a inizio dicembre è stato ufficialmente approvato dalla Food & Drug Administration (FDA) americana, l’agenzia preposta all’autorizzazione all’impiego e alla commercializzazione di farmaci.
La famiglia, che ha mantenuto riserbo nella vicenda, ha ringraziato tutte le persone che continuano a seguire il caso di Alex, i sanitari che lo hanno curato, tutti i volontari e i donatori che si sono mobilitati per il loro bambino, le associazioni, gli enti e le aziende che hanno dato un aiuto concreto.
Che dire unimamme? Possiamo solo unirci e fare tutte insieme il tifo per il piccolo Alessandro Maria.
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