Una mamma ha venduto pupazzi per aiutare l’ospedale che ha curato la figlia.
Ludmilla è una mamma molto intraprendente e generosa. Insieme alla figlia Michelle, ora guarita, ha raccolto oltre 2 mila Euro che ha utilizzato per acquistare presidi per i pazienti sottoposti a terapia del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale. Si tratta del reparto che si occupa dei tumori del sangue e degli organi che lo producono.
Inizialmente questa mamma ha iniziato a fare braccialetti all’uncinetto mentre assisteva la figlia Michelle che è stata ricoverata per 4 mesi nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale dei bambini Pietro Barilla.
Piano piano l’iniziativa ha preso piede e ai braccialetti si sono aggiunti portachiavi e pupazzetti, uno stand della fiera gastronomica di Caorso e l’interessamento del sindaco Roberta Battaglia.
A tutti loro si è aggiunta anche la ditta Saib che ha regalato a tutti i 250 dipendenti un portachiavi di beneficenza.
Ludmilla si è quindi presentata in ospedale con il ricavato della sua opera di beneficenza, un assegno di 5 mila Euro per l’Associazione Noi per Loro, un’associazione sensibile alle tematiche dei pazienti e delle loro famiglie, un cesto di giochi per i bambini malati.
“Sono commossa da tanta generosità, è un sostegno che ci sprona ad essere sempre di più vicini alle famiglie che hanno bisogno” ha dichiarato la presidente Nella Capretti che non si aspettava questo regalo.
“Noi per loro”, da ben 34 anni, sostiene i genitori dei bambini ricoverati mettendo a disposizione gratuitamente alloggi per le famiglie che devono seguire i figli per un lungo periodo.
La mamma di Michelle ha potuto usufruire di questa opportunità quando ha dovuto assistere la figlia trasferendosi a Parma.
“Questa famiglia ha mantenuto un rapporto di amicizia con il reparto tanto che con il suo impegno la mamma ci ha donato presidi che sono di utilità quotidiana” ha riferito la coordinatrice infermieristica Maria Luisa Zou che ha ringraziato Ludmilla e sua figlia Michelle con un bell’abbraccio.
Unimamme, non vorreste vedere anche voi più esempi simili?
Cosa ne pensate di quanto riportato su Repubblica?
Noi vi lasciamo con la storia di un medico che ha operato i pupazzi dei pazienti per aiutarli a guarire.