Il Comune di Torino, davanti al moltiplicarsi di crimini a sfondo razzista, ha lanciato la campagna “Il razzismo non è un’opinione – è un crimine“.
Queste situazioni infatti si verificano su autobus, nei mercati, presso gli uffici postali e colpiscono persone di origine straniera o che presentano segni visibili di diversità come il velo per le donne.
Quindi il capoluogo piemontese attrezzerà il tram n° 4 con due cartelli sulle fiancate, inoltre cartelli 70×25 verranno installati su 50 bus GTT, mentre dal 27 dicembre saranno affissi 220 manifesti 140×200 con questo slogan: “le razze non esistono i razzisti sì. E puoi denunciarli. Se insulti o aggredisci qualcuno per il colore della pelle rischi dai 4 ai 5 mesi di carcere“.
Marco Giusta, assessore alle pari opportunità, ha commentato così l’iniziativa: “Torino è una città basata su un modello interculturale positivo e sostenibile, che punta al dialogo e all’inclusione di tutte e tutti come motore di sviluppo e di crescita. In questa visione, il razzismo, al pari del sessismo, della violenza di genere, dell’omofobia e di altre forme di esclusione non hanno alcun posto. Torino è antesignana nel nostro Paese nell’estensione dei diritti civili e di politiche di accoglienza e integrazione. Proprio per questo, è importante garantire il massimo supporto mediatico attraverso un’opportuna campagna comunicativa rivolta al grande pubblico, alla società civile e alle potenziali vorino è una città basata su un modello interculturale positivo e sostenibile, che punta al dialogo e all’inclusione di tutte e tutti come motore di sviluppo e di crescita. In questa visione, il razzismo, al pari del sessismo, della violenza di genere, dell’omofobia e di altre forme di esclusione non hanno alcun posto. Torino è antesignana nel nostro Paese nell’estensione dei diritti civili e di politiche di accoglienza e integrazione. Proprio per questo, è importante garantire il massimo supporto mediatico attraverso un’opportuna campagna comunicativa rivolta al grande pubblico, alla società civile e alle potenziali vittime di crimini d’odio razzisti sul tema del razzismo e del contrasto ad esso”.
Questa campagna fa parte del progetto europeo G3P Reloaded che, insieme a partner internazionali e locali mira a combattere i crimini d’odio razzisti e ad aumentare il numero di denunce.
Grazie a questo progetto si è creato un momento di incontro con le forze dell’ordine.
“Chi subisce episodi di razzismo sa che può contare non solo sul supporto della Polizia, Carabinieri, Polizia municipale, ma anche sulla presenza della Questura e della Prefettura. L’ex Procuratore Spataro aveva già a luglio diramato una circolare per evitare che i crimini a sfondo razzista fossero archiviati, è stato un segnale importantissimo nel cui solco entra questa campagna”.
Unimamme, cosa ne pensate di questa iniziativa di cui si parla su La Stampa?
Noi vi lasciamo con un episodio di razzismo in corsia.
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