Cotton fioc vietati in Italia dal 1° gennaio 2019 per difendere l’ambiente. Tutto quello che c’è da sapere.
Vietati in Italia i bastoncini di plastica con le estremità coperte di cotone, chiamati cotton fioc. Il divieto entra in vigore con il nuovo anno, dal 1° gennaio 2019 e ha l’obiettivo di proteggere l’ambiente. La plastica, di cui sono fatti questi bastoncini, è un materiale altamente inquinante, che sta provocando gravissimi danni, soprattutto a mari e oceani.
Non saranno vietati tutti i cotton fioc, ma solo quelli non biodegradabili. Una norma che vede l’Italia in prima fila nella tutela dell’ambiente dalla plastica. Il nostro, infatti, è il primo Paese dell’Unione Europea a bandire i cotton fioc, mentre la plastica usa e getta – cotton fioc inclusi – sarà vietata nella Ue solo dal 2021.
Cotton fioc vietati in Italia dal 1° gennaio 2019
L’Italia all’avanguardia in Europa nella tutela dell’ambiente dalla plastica, dal primo gennaio del nuovo anno, infatti, sarà vietato nel nostro Paese produrre e vendere cotton fioc in plastica. Un provvedimento che anticipa il divieto di plastica usa e getta adottato dall’Unione europea lo scorso 19 dicembre ma che entrerà in vigore solo a partire dal 2021. L’Italia aveva già fatto da capofila per la salvaguardia ambientale già negli scorsi anni, con l’introduzione del divieto dei sacchetti per la spesa non biodegradabili nel 2011 e di quelli in plastica per l’ortofrutta nel 2018.
Da domani, dunque, nel nostro Paese tutto cambia. Potranno essere commercializzati solo i cotton fioc in materiale biodegradabile e compostabile. Chi ha ancora i vecchi cotton fioc in casa li utilizzerà fino ad esaurimento, anche se sarebbe meglio passare subito ai nuovi bastoncini ecologici.
Il nuovo provvedimento non è di questi giorni, ma era stato già deciso un anno fa, a fine 2017, dal governo Gentiloni. Il divieto era stato introdotto nella manovra economica dello scorso anno, con entrata in vigore nel 2019, dando un anno di tempo a produttori e commercianti di adeguarsi alla nuova normativa. Inoltre, i produttori dei bastoncini dovranno indicare sulle confezioni le regole per il corretto smaltimento, soprattutto il divieto di gettarli nel wc.
Legambiente segnala che i bastoncini di plastica dei cotton fioc rappresentano il 9% dei rifiuti ritrovati sulle spiagge italiane, con una media impressionante di 60 per ogni spiaggia. Molti animali marini muoiono per aver ingerito queste plastiche. Sebbene non si conosca il loro numero esatto, sono comunque troppi, tanto da aver sollevato un allarme mondiale.
Inoltre, l’ultima legge di bilancio Gentiloni ha messo al bando anche le microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente, divieto che entrerà in vigore l’anno prossimo, il 1° gennaio 2020. Si tratta dei prodotti come i bagnoschiuma con microsfere e utilizzati per lo scrub. Queste microsfere altro non sono che minuscoli granelli di plastica che finiscono nei fiumi e nei mari, inquinandoli. Soprattutto vengono mangiati dai pesci, finendo nella catena alimentare e anche sulle nostre tavole. In proposito, avevamo segnalato una ricerca che aveva trovato microplastiche nelle feci umane.
Infine, anche il nuovo governo Conte vuole mantenere l’Italia all’avanguardia in Europa contro l’inquinamento da plastiche. A questo scopo, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa (M5S) ha già depositato in Consiglio dei Ministri il disegno di legge “Salvamare”, che a gennaio dovrebbe arrivare in Parlamento. La legge prevede l’anticipo di un anno, ovvero al 2020, del bando Ue della plastica monouso. Poi, un’altra novità che si vuole introdurre è quella di autorizzare i pescatori a portare nei porti la plastica raccolta con le reti, invece che rigettarla in mare, come sono costretti a fare oggi dalla legge vigente.
Che ne pensate unimamme? Siete d’accordo anche voi con il divieto dei cotton fioc in plastica e i nuovi provvedimenti per il futuro?
Vi segnaliamo un altro nostro articolo sui cotton fioc, che tuttavia riguarda non l’ambiente, ma il loro utilizzo, in particolare sui bambini: Cotton fioc e cerume: 3 motivi per cui fare attenzione secondo gli esperti