La canzone “Caramelle” dei Dear Jack e Carone esclusa da Sanremo 2019. Il testo di denuncia e la reazione degli autori all’accaduto.
Come ogni anno riparte la kermesse canora più famosa, Sanremo 2019. Da poco sono stati annunciati i 22 nomi ufficiali dei cantanti che parteciperanno alla manifestazione, tra di loro non compaiono i nomi di Pierdavide Carone e dei Dear Jackal. I cantanti avevano scritto una canzone dal titolo “Caramelle” come denuncia contro la pedofilia.
A seguito dell’esclusione, la canzone, è stata resa nota al pubblico anche se è un brano anti-natalizio come dichiarato da Carone: ”Delusi dall’eliminazione, abbiamo deciso di farla uscire subito, senza programmare un lancio, nulla… e nonostante fosse un brano assolutamente anti-natalizio. Da questa esclusione è avvenuto, però, un miracolo: non solo le persone l’hanno amata, ma anche molti colleghi, in modo spontaneo l’hanno sostenuta pubblicamente: i Negramaro, Giorgia, Bennato, i Nomadi, J-Ax, Ermal Meta, Elisa, i Tiromancino. Solo per citarne alcuni”.
La canzone che è stata esclusa da Sanremo 2019 per i suoi contenuti forti
La canzone parla del drammatico tema della pedofilia, sono versi in prima persona che descrivono le vite di due ragazzini vittime di violenza, Marco e Marica di 10 e 15 anni.
“…Ciao, sono Marco e dieci anni è la mia età,
Ho i capelli biondi e vado in quarta A…”
“…Dammi la mano bambino e vieni nel bosco,
No che non sono un estraneo, io ti conosco,
Vengo dal tuo stesso posto…”
“…Ciao, sono Marica e ho fatto quindici anni,
Sono già un’adulta e ho fatto molti sbagli…”
La canzone si chiude con versi molto crudi che lasciano poco spazio all’immaginazione:
“…Ti prego, fa’ in fretta ciò che devi fare,
Ti prego, fallo in fretta senza farmi male,
Ti giuro, non avrò niente da raccontare,
Però fa in fretta così torno a respirare…”
Lo scopo dei due artisti era quello di poter denunciare un problema che affligge la nostra società portandolo all’attenzione di tutti attraverso il palco di Sanremo come confermato da Carone: ”Il nostro intento non è certo speculare su un trauma, ma denunciare un orrore, qualcosa che d’improvviso può sconvolgere la vita di chiunque”.
Le dichiarazioni dei cantati a seguito dell’esclusione da Sanremo 2019
Carone è dispiaciuto dell’esclusione e parla di censura:” Sono molto deluso, in primis da Claudio Baglioni. Con il direttore artistico di Sanremo c’era un rapporto di stima, abbiamo anche duettato insieme. È un cantautore e mi sarei aspettato più empatia visto il tema del brano. È più facile dire di sì a un argomento scottante quando c’è il patrocinio di un gigante della musica (aveva duettato con Dalla con una canzone che aveva come tema la prostituzione). Se avessi portato “Caramelle” con una star della musica, l’avrebbero presa. … Forse è perché sia io che i Dear Jack veniamo dai “Talent”: al Festival puoi andare ma con cose più frivole. Per un certo establishment una canzone così va bene per un artista che le somiglia anche fisicamente, con il taglio di capelli giusto, la barba giusta… Molto triste”.
Anche il cantante dei Dear Jakal, Lorenzo Cantarini, si è espresso sulla vicenda:”Mai come questa volta c’è un senso di appartenenza attorno a un brano. Le cose non accadono mai per caso. Abbiamo avvertito davvero una censura, sia dal direttore artistico e sia da parte dei dirigenti dalla Rai. Avremmo dovuto presentare Caramelle in altri programmi. Forse non era adatta per certi orari? Per un certo tipo di pubblico? A riprova che la pedofilia è ancora un tabù. Il dispiacere è più fitto perché legato a una canzone diversa dalle altre: abbiamo deciso di vestire una responsabilità, raccontando una parte di umanità costretta a portarsi appresso dei pesi enormi. Quando l’ho cantata dal vivo, la gente era attentissima. Era importante rompere il tabù”.
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Voi unimamme cosa ne pensate: “siete d’accordo con l’esclusione di questo brano dalla gara canora di Sanremo 2019?”