Picco dell’influenza 2018/2019 in arrivo a fine gennaio. I dati sulla stagione influenzale.
Stiamo entrando nel pieno della stagione influenzale 2018/2019, a poco meno di un mese dall’inizio della fase epidemica. Per il picco dei casi di contagio c’è tuttavia da aspettare fino alla fine del mese. La buona notizia è che quest’anno l’influenza sarà più leggera rispetto alla scorsa stagione 2017/2018. Inoltre, l’impatto della malattia potrebbe essere ridotto grazie all’elevato numero di vaccini richiesti, che in molte Asl ha portato all’esaurimento delle scorte.
Picco dell’influenza 2018/2019 a fine gennaio
L’influenza è una malattia infettiva respiratoria acuta, causata da un virus appartenente alla famiglia degli Orthomyxoviridae e può avere differenti ceppi. L’influenza di quest’anno è già arrivata, con la curva epidemica alla terza settimana di crescita. Una malattia virale che colpisce soprattutto i bambini sotto i 5 anni di età, come conferma anche l’ultimo bollettino Influnet del 3 gennaio, segnalando un’incidenza di 11,19 casi per mille assistiti, nella fascia di età 0-4 anni. Segue la fascia di età 5-14 anni con un’incidenza pari a 5,29 casi su mille. L’incidenza totale è pari a 4,23 casi per mille assistiti. Il bollettino del 3 gennaio si riferisce chiaramente all’ultima settimana del 2018.
Rispetto all’anno passato la crescita della curva epidemica è più lenta e l’incidenza dei casi più bassa. Gli esperti, tuttavia, potranno regolarsi meglio e fornire maggiori informazioni dopo il 7 gennaio, ovvero con la riapertura delle scuole, dopo le vacanze di Natale, e con la diffusione del virus più rapida. Il picco è atteso proprio per la fine del mese di gennaio.
Nella stagione influenzale dello scorso anno era circolato molto un virus di tipo B, mentre in questa stagione prevalgono due virus: l’A-H3N2, rischioso per gli anziani e l’A-H1N1, diffuso di più al Sud.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario degli Irccs Galeazzi di Milano, ha detto all’AGI: “L’influenza di quest’anno colpirà circa 5 milioni di persone e il picco è atteso per la fine di gennaio“.”La stagione è ancora nella fase iniziale – ha spiegato – complici le temperature miti delle festività che hanno fatto spostare in avanti l’inizio dell’epidemia vera e propria. Fino ad ora hanno lavorato alla grande i virus simil influenzali, sollecitati dagli sbalzi termici, ma il clima rigido di questi giorni sta scatenando la vera influenza. Ad oggi sono un milione e mezzo gli italiani colpiti, più di 250 mila circa nell’ultima settimana”.
Sebbene in questa stagione 2018/2019 si attenda un’ondata influenzale più leggera rispetto a quella del 2017/2018, i virus influenzali “mettono a rischio anche i bambini, perché il loro organismo non è mai entrato in contatto con essi e quindi non sono immunizzati“, ha sottolineato Perigliasco. “La stagione passata è stata la peggiore degli ultimi 15 anni – ha aggiunto il virologo – con 8 milioni e mezzo di persone a letto, 160 casi di morte diretta per polmonite grave, e circa 10 mila persone decedute per complicanze a livello cardiaco e respiratorio”.
L’influenza se nei soggetti sani e senza problemi può essere una malattia banale, che si risolve nel giro di pochi giorni, nelle persone più fragili e con fattori di rischio può essere mortale.
Pregliasco consiglia i farmaci antivirali solo nei casi gravi. Altrimenti, in presenza di una normale influenza va bene anche “l’automedicazione responsabile, seguendo le indicazioni contenute nella scheda tecnica dei farmaci, per attenuare i sintomi ma non azzerarli“. I farmaci antipiretici sono indicati per abbassare la febbre e alleviarne i sintomi, ma non bisogna esagerare, perché “la febbre è una risposta immunitaria buona dell’organismo e dobbiamo ascoltarla“, ha precisato il virologo.
Infine, è bene ricordarsi che l’influenza è una malattia contagiosa che si trasmette facilmente: si prende per via aerea, attraverso la tosse o gli starnuti, ma anche parlando vicino ad una persona contagiata oppure toccando superfici contaminate per poi toccarsi bocca, naso e occhi. Ben prevenirla è bene fare attenzione ai luoghi pubblici, soprattutto chiusi e affollati, dove la trasmissione del virus è più facile, e lavarsi spesso le mani.
Inoltre, è bene fare attenzione agli sbalzi termici e al freddo, che indebolendo le difese immunitarie predispongono il nostro organismo al contagio. Proprio con l’arrivo del freddo degli ultimi giorni si sta diffondendo il virus. Per rinforzare le nostre difese naturali possono aiutarci le vitamine B e C, insieme ai prebiotici.
Qualora la febbre non dovesse passare, dopo quattro-cinque giorni o una settimana, oppure va e viene, potrebbe essere il segnale di un altro problema, come un’infezione batterica. In questo caso è consigliabile farsi visitare da un medico, che se necessario potrà prescrivere degli antibiotici (che vanno somministrati solo in caso di infezione batterica e non per combattere il normale virus dell’influenza).
Avete compreso tutto unimamme? Se i vostri bambini si ammalano di influenza, vi ricordiamo di non dare loro antibiotici senza la prescrizione del medico.
Ricordiamo il nostro articolo: Influenza: una malattia da non sottovalutare. I miti da sfatare secondo l’Oms