A Napoli i ragazzini volontari trovano un modo per far stare al caldo i senza tetto
Scorz’ è il rifugio temporaneo che aiuta i senzatetto napoletani in queste notti gelide.
Il rifugio, che si apre a fisarmonica ed è ispirato agli origami giapponesi, è fatto di materiali riciclabili e deteriorabili.
Si tratta di un’idea di alcuni studenti maturata all’interno del progetto no profit Napoli 2037 che ha avuto origine nel 2017 e che punta a denunciare la condizione di chi non ha fissa dimora.
Scorz’ è stata studiata sviluppando le geometrie delle superfici piegabili. Come potete vedere dalle immagini è un involucro di cartone a doppio strato certificato FSC, in grado di resistere un inverno intero sotto la pioggia. Il suo scopo però è quello di essere temporaneo.
L’idea è nata come tesi magistrale il Master of Science in Design for the Built Environment della Facoltà di Architettura di Napoli Federico II.
“Questa non è la soluzione al problema. Questo è un rifugio temporaneo” si legge sulla scatola.
“Non deve durare più del tempo necessario, affinché il senzatetto possa abituarsi a viverci dentro e stanziarsi. Il motivo è che per strada non si muore di fame, ma di solitudine. Il rifugio non deve essere un luogo in cui il senzatetto possa posizionarsi in maniera fissa. La cosa che più fa male alle persone per strada è dover costruire ogni giorno una precaria routine. Molti ormai sanno dove procurarsi cibo e il necessario per superare la giornata, ma non possono fare programmi a lungo termine. La voluta temporaneità del rifugio li spinge a muoversi e a trovare un alloggio, si spera sempre migliore. Possiamo comprendere il motivo per cui molti di loro non amano andare nei dormitori, ma questo non deve avere come conseguenza un totale isolamento”:
I primi modelli sono stati distribuiti ai clochard della Galleria Principe Umberto di Napoli.
Noi speriamo che chi ne ha bisogno li usi.
Unimamme, cosa ne pensate di questa innovazione di cui si parla su Napoli 2035?
Noi vi lasciamo con i minorenni che si divertivano a picchiare i senzatetto.