Una donna ha affogato la figlia e ne ha bruciato il corpo.
Unimamme, oggi vi parliamo di un delitto atroce, compiuto da una mamma che invece di proteggere sua figlia l’ha uccisa.
Carly Ann Harris è una mamma che prima ha affogato la sua bambina di 4 anni e poi ne ha bruciato il corpo.
La donna però non è finita dietro le sbarre per il delitto commesso, dopo una valutazione psichiatrica Carly è stata diagnosticata schizofrenica paranoica.
Durante il processo la donna ha testimoniato che credeva che la figlia fosse un angelo che andava sacrificato a Dio per provare la sua fede.
La sorella di Carly però vuole giustizia per la nipote “noi pensiamo che Carly dovrebbe stare in prigione, non avremmo mai pensato che fosse capace di questo, dovrebbe ricevere l’ergastolo”.
Così la famiglia ha lanciato un hashtag: #justiceforamelia per rivedere la sentenza.
Tuffany, sorella di Carly, ricorda la terribile telefonata in cui ha saputo che la nipotina era morta.
“Non mi dmenticherò mai di aver ricevuto quella telefonata. Erano le 10 di sera quando Carly ha chiamato e mi ha detto che aveva ucciso Amelia. Io l’ho implorata: ti prego dimmi che non hai fatto niente alla bambina. Io pensavo che Amelia stesse male, ma lei ha aggiunto che l’aveva annegata e bruciata. Ogni volta che penso a quella notte mi sento male”.
A trovare la piccola Amelia è stato il fratello adolescente, avvolta in un lenzuolo, su un tavolo in giardino.
La mamma ha però negato l’omicidio.
Verso le 21 della tragica sera un vicino avrebbe sentito la piccola gridare: “mammina, mammina ti prego…” 45 minuti più tardi Carly è uscita da casa sua dicendo: “Amelia è andata in Paradiso”.
Un vicino ha visto una gamba nera, carbonizzata, sul tavolino da caffè della donna.
Dopo l’arresto Carly avrebbe detto: “merito di morire. Che cosa ho fatto? La mia bambina… Gli angeli hanno detto che doveva essere fatto”.
“Gesù mi ha detto di farlo” ha detto la mamma al proceso. Alla corte la donna ha illustrato il suo delirio, le voci le avrebbero detto che Amelia era un angelo caduto e che lei avrebbe dovuto lavarla a freddo e bruciarla, sacrificarla per dimostrare la sua fede.
Durante l’interrogatorio Carly ha anche ammesso di aver consumato amfetamina.
Carly quindi è stata giudicata non colpevole e confinata in un ospedale psichiatrico senza limiti di tempo.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla sul Mirror?
Noi vi lasciamo con la mamma blogger che ha ucciso la figlia del suo compagno.