Il gioco adatto ad ogni età, le regole per scegliere i giochi giusti ed i consigli degli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù per giocare divertendosi.
Il “gioco” ha un ruolo fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bambino. In ogni fase della vita non è solo un momento di svago e di divertimento, ma anche un modo per iniziare ad esplorare il mondo circostante attraverso l’utilizzo dei sensi, del corpo e dell’intelletto.
E’ necessario proporre il gioco giusto all’età giusta, a tal proposito gli esperti dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù spiegano come funziona il gioco nelle diverse età, dando informazioni utili per orientarsi nella scelta di quello più adatto.
A seconda dell’età del bambino si dovrebbero scegliere i giochi, per permettergli un corretto sviluppo.
Come ben si sa leggere è importante per lo sviluppo dei bambini, anche per i più piccoli. Leggere con i genitori rafforza il legame tra figli e genitori, soprattutto quando i bambini sono molto piccoli.
Gli esperti ricordano di leggere ai piccoli una storia ad alta voce per incantarli e che un bambino abituato quotidianamente all’ascolto di letture, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere e avrà migliori tempi di attenzione perché abituato ad ascoltare.
Gli esperti dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesùdanno qualche semplice regola per far si che i genitori possano scegliere sempre il gioco migliore per i bambini:
Gli esperti del Bambino Gesù consigliano di proporre dispositivi digitali con prudenza e non prima dei 6 anni di età, per non più di 30-60 minuti al giorno e sempre sotto il controllo diretto dei genitori.
Quando un bambino è costretto a rimanere in ospedale per potersi curare è importante il gioco che va a diventare parte integrante della terapia per la guarigione.
É fondamentale cercare di incoraggiare i bambini ricoverati a mantenere vivo un rapporto con la propria immaginazione e a proiettare nelle storie e nei disegni le sue fantasie, le sue paure e i suoi bisogni.
Gli studiosi spiegano che: ”Quando un evento è eccessivo, cioè va oltre la capacità del soggetto di fronteggiarlo, il cervello non riesce a digerire e ad elaborare l’accaduto. Inoltre, l’area del cervello deputata alle funzioni del linguaggio appare bloccata, limitando la capacità di raccontare l’esperienza. In questi casi le attività ludiche ed espressive hanno un ruolo specifico nella prevenzione e nel trattamento dello stress e del trauma legato all’ospedalizzazione. Nei bambini, la capacità di ripresa è innata. Il ruolo degli adulti è quindi quello di svolgere la “funzione cerotto“, ovvero di protezione e sostegno, mettendoli in condizione di poter accedere alla risorsa del gioco”.
In molti ospedali sono state allestite delle ludoteche che sono a disposizione di tutti i bambini e degli adolescenti ricoverati nei diversi reparti, assistiti in day hospital e in ambulatorio, così come per ii fratellini ed i loro genitori. Gli educatori ludici, come quelli del Bambino Gesù, propongono attività differenziate per fasce d’età e per contenuti.
E’ importante aiutare il bambino a rilassarsi ed a divertirsi, ma anche a esprimere stati d’animo, facilitando così la collaborazione del paziente alle cure ed aiutando i genitori a mantenersi attivi nell’ambito della non certo piacevole dell’esperienza del ricovero.
Voi unimamme eravate a conoscenza dell’importanza del gioco differenziato, del gioco in relazione all’età dei bambini?
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