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Giochi e libri per bambini

Gioco per bambini: come sceglierli in base all’età con i consigli degli esperti

Published by
Michele

Il gioco adatto ad ogni età, le regole per scegliere i giochi giusti ed i consigli degli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù per giocare divertendosi.

Bambino che gioca. I consigli degli esperti del Bambino Gesù per far giocare al meglio i bambini

Il “gioco” ha un ruolo fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bambino. In ogni fase della vita non è solo un momento di svago e di divertimento, ma anche un modo per iniziare ad esplorare il mondo circostante attraverso l’utilizzo dei sensi, del corpo e dell’intelletto.

E’ necessario proporre il gioco giusto all’età giusta, a tal proposito gli esperti dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù spiegano come funziona il gioco nelle diverse età, dando informazioni utili per orientarsi nella scelta di quello più adatto.

I consigli degli esperti per scegliere il gioco giusto in base all’età

A seconda dell’età del bambino si dovrebbero scegliere i giochi, per permettergli un corretto sviluppo.

  • BAMBINI APPENA NATI: il gioco viene effettuato soprattutto con il contatto con il corpo dei genitori. Questa relazione favorisce la regolazione delle funzioni vitali, la riduzione dello stress, la comunicazione istintuale con mamma e papà, lo sviluppo cognitivo e le capacità motorie. Giocare con il genitore permetterà al neonato di imparare a muoversi.
  • DAI 4-6 MESI: n questa fase i giochi sono legate allo stimolo della sensorialità, i bambini toccano, osservano, annusano, ascoltano ed assaggiano quello che li circonda. Gli esperti consigliano di preparare il “cesto dei tesori“: un contenitore di stoffa o vimini da riempire con oggetti della quotidianità domestica, di materiali, forme e colori diversi, che incuriosiranno il bambino e stimoleranno lo sviluppo dei sensi e delle sue capacità motorie.
  • DAI 12-18 MESI: c’è la fase del gioco imitativo, i bambini iniziano ad imitare le piccole azioni che vedono intorno a loro come, il dormire, il mangiare ed il bere.
  • Dai 2 ANNI: in questi anni il gioco diventa simbolico, il bambino esplora il mondo della fantasia confrontandosi con tante situazioni, sfide, avventure andando ad allargare il suo campo di azione. Il gioco diventa parallelo ed avviene interagendo con altre persone, creando delle storie usando anche travestimenti. Si instaurano così delle vere e proprie relazioni.

La lettura e come scegliere i giochi migliori per i bambini, sì ai videogiochi, ma con prudenza

Come ben si sa leggere è importante per lo sviluppo dei bambini, anche per i più piccoli. Leggere con i genitori rafforza il legame tra figli e genitori, soprattutto quando i bambini sono molto piccoli.

Gli esperti ricordano di leggere ai piccoli una storia ad alta voce per incantarli e che un bambino abituato quotidianamente all’ascolto di letture, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere e avrà migliori tempi di attenzione perché abituato ad ascoltare.

Gli esperti dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesùdanno qualche semplice regola per far si che i genitori possano scegliere sempre il gioco migliore per i bambini:

  • Il gioco deve essere sempre adatto all’età, durante l’attività ludica il bambino deve sentirsi capace e adeguato per poter giocare al meglio. È superfluo, ad esempio, comprare una costruzione costosa e troppo complessa da montare se il piccolo non ha ancora l’età giusta.
  • Giocattoli semplici, stimolano più di altri ad utilizzare la creatività e a mettere in scena liberamente idee, emozioni, desideri.
  • Giochi non necessariamente differenziati in base al sesso, per esplorare e scoprire i propri interessi i bambini devono potersi confrontare con diversi giochi. La netta distinzione tra giochi per maschi e giochi per femmine può anche condizionare o limitare la naturale inclinazione per un certo tipo di studi o per la futura professione.
  • Usare i dispositivi digitali e videogiochi con prudenza. Ci sono pareri discordanti su l’utilizzo di queste tecnologie, alcuni studiosi dicono che l’uso di videogame e soprattutto di giochi di azione, può migliorare le capacità di attenzione ed elaborazione visiva, la memoria di lavoro spaziale e visiva, con possibili benefici su particolari condizioni come la dislessia. Al contrario gli studi confermano che un uso eccessivo di videogiochi o strumenti elettronici può indurre vere e proprie forme di dipendenza, con possibili comportamenti da “astinenza”se il bambino ne viene privato.

Gli esperti del Bambino Gesù consigliano di proporre dispositivi digitali con prudenza e non prima dei 6 anni di età, per non più di 30-60 minuti al giorno e sempre sotto il controllo diretto dei genitori.

Il gioco è molto importante anche per i bambini ricoverati in ospedale

Quando un bambino è costretto a rimanere in ospedale per potersi curare è importante il gioco che va a diventare parte integrante della terapia per la guarigione.

É fondamentale cercare di incoraggiare i bambini ricoverati a mantenere vivo un rapporto con la propria immaginazione e a proiettare nelle storie e nei disegni le sue fantasie, le sue paure e i suoi bisogni.

Gli studiosi spiegano che: ”Quando un evento è eccessivo, cioè va oltre la capacità del soggetto di fronteggiarlo, il cervello non riesce a digerire e ad elaborare l’accaduto. Inoltre, l’area del cervello deputata alle funzioni del linguaggio appare bloccata, limitando la capacità di raccontare l’esperienza. In questi casi le attività ludiche ed espressive hanno un ruolo specifico nella prevenzione e nel trattamento dello stress e del trauma legato all’ospedalizzazione. Nei bambini, la capacità di ripresa è innata. Il ruolo degli adulti è quindi quello di svolgere la “funzione cerotto“, ovvero di protezione e sostegno, mettendoli in condizione di poter accedere alla risorsa del gioco”.

In molti ospedali sono state allestite delle ludoteche che sono a disposizione di tutti i bambini e degli adolescenti ricoverati nei diversi reparti, assistiti in day hospital e in ambulatorio, così come per ii fratellini ed i loro genitori. Gli educatori ludici, come quelli del Bambino Gesù, propongono attività differenziate per fasce d’età e per contenuti.

E’ importante aiutare il bambino a rilassarsi ed a divertirsi, ma anche a esprimere stati d’animo, facilitando così la collaborazione del paziente alle cure ed aiutando i genitori a mantenersi attivi nell’ambito della non certo piacevole dell’esperienza del ricovero.

Voi unimamme eravate a conoscenza dell’importanza del gioco differenziato, del gioco in relazione all’età dei bambini?

Michele

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