Cardiologo arrestato per abusi sessuali su donne e ragazzine. Una brutta storia che viene dalle Marche.
Un noto cardiologo marchigiano è stato arrestato per abusi sessuali su donne e ragazze minorenni tra i 12 e i 16 anni di età. L’uomo è accusato di aver palpeggiato le donne e le ragazze invece di visitarle normalmente e ora si trova agli arresti domiciliari. Una brutta vicenda che viene da Urbino, città d’arte e universitaria delle Marche.
Un cardiologo di 68 anni che ha un ambulatorio a Sassocorvaro, vicino ad Urbino, nelle Marche, è stato arrestato dai carabinieri per abusi sessuali sulle sue pazienti, donne e ragazze minorenni.
Le accuse riguardano nello specifico nove pazienti, di cui sette donne adulte e due ragazze di 12 e 16 anni. Il medico invece di visitare regolarmente le pazienti con un normale esame delle condizioni cardiache, avrebbe abusato di loro, facendole spogliare oltre il necessario e palpeggiandole. Ad esempio, ad alcune di loro avrebbe chiesto di togliersi i pantaloni, quando non dovrebbe essere necessario per prendere i battiti del cuore.
A denunciare gli abusi ai carabinieri di Urbino è stata la madre di una ragazza che, dopo aver portato la figlia dal medico per la visita necessaria ad ottenere il certificato di sana e robusta costituzione per fare sport, è rimasta interdetta dalle modalità della visita a cui era stata sottoposta la figlia. Sul momento la donna non ha detto nulla, ma i dubbi e i sospetti l’hanno perseguitata per qualche giorno, finché non si è decisa ad andare dai carabinieri per esporre la situazione ed esprimere il suo turbamento. I carabinieri hanno preso molto sul serio le dichiarazioni della donna e sono partite subito le indagini.
La procura della Repubblica di Urbino, con il pm Irene Lilliu, ha fatto mettere sotto controllo i telefoni del medico e ha installato sei telecamere negli ambulatori dove il medico riceveva le pazienti.
Le indagini sono durate due mesi e mezzo, da ottobre a dicembre scorsi, e hanno accertato che effettivamente il medico nelle sue visite riservava un trattamento diverso alle donne più giovani, rispetto agli uomini e alle donne anziane.
Le giovani donne e le ragazze andavano a farsi visitare per ottenere il certificato medico per l’attività sportiva. Il cardiologo le faceva spogliare quasi integralmente e le sottoponeva ad un esame approfondito partendo dall’arteria femorale, che si trova vicino all’inguine. Non solo, quando doveva prendere la pressione sanguigna al braccio delle sue giovani pazienti, il medico avrebbe avvicinato i suoi genitali alla mano aperta delle giovani donne. Il gesto sarebbe stato ripreso dalle telecamere nascoste, come rivela Il Resto del Carlino di Pesaro nel riportare la notizia.
Atteggiamenti ambigui e imbarazzanti per le pazienti, soprattutto riservati solo ad alcune di loro.
Il cardiologo oltre a visitare in ambulatorio svolgeva anche visite a domicilio, per questo motivo la Procura di Urbino ha chiesto e ottenuto dal Gip la custodia cautelare ai domiciliari per evitare la reiterazione del reato di violenza sessuale aggravata. Questa è l’accusa formulata dalla Procura a carico dell’anziano medico, che ora si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Peglio, nella provincia di Pesaro e Urbino.
Stando alle indagini, il reato di violenza sessuale aggravata si sarebbe consumato all’interno dei due ambulatori privati dove riceveva le pazienti. Delle persone che lavoravano accanto e insieme al medico, nessuno ha avvertito qualcosa di strano né ha ricevuto proteste dalle pazienti. Così come nessuno si è accorto dei carabinieri che di notte sono entrati nell’ambulatorio per installare le telecamere. Soltanto un paio di giorni fa, due militari si sono presentati all’ambulatorio di Sassocorvaro per invitare il cardiologo a seguirli in caserma. Al medico sono stati sequestrati i computer e nell’ambulatorio sono state smontate le telecamere.
All’inizio della prossima settimana il medico sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia per valutare la permanenza delle esigenze cautelari.
Il suo difensore, avvocato Mauro Gregorini,ha dichiarato che il suo assistito è “una persona perbene. Non si sente minimamente responsabile degli addebiti che gli vengono mossi ed è sereno. Sa bene che sono accuse gravi, ma siamo fiduciosi di poter dimostrare la piena legittimità delle sue azioni“.
Vedremo gli ulteriori sviluppi di questa vicenda. Noi, unimamme, restiamo perplesse e turbate da questa vicenda, e voi?
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