Tutto il mondo sta seguendo il salvataggio del piccolo Julen ed è notizia delle ultime ore che sia iniziata la perforazione per costruire un tunnel e raggiungere così il bimbo intrappolato nel pozzo da sabato scorso.
La macchina arrivata in aiuto di ingegneri ed operai ha iniziato a lavorare dalle 14 e da quel momento gli esperti hanno detto che mancavano ancora 35 ore per raggiungere il punto in cui è bloccato Julen.
I soccorritori sono disposti a tutto, e nutrono la speranza di trovarlo vivo, ma a complicare le cose e a ritardare l’inizio dei lavori c’è stata anche la pioggia e le difficoltà oggettiva del trasporto dei macchinari.
Questo però è un momento molto importante perché bisogna capire come reagisce il terreno al Mait 260, la macchina capace di perforare l’ardesia di cui è composto il terreno.
La piattaforma è a -25 metri, dunque bisogna scavare per altri 55 per arrivare a -80 metri, altezza a cui si pensa si trovi il bimbo.
I tecnici stimano che ci vorranno 15 ore di perforazione per il tunnel e poi altre 20 per scavare la galleria con cui arrivare nel pozzo.
Tutto questo in mancanza di ostacoli.
Due minatori specializzati o forse tre dovranno scavare con un martello pneumatico un passaggio tra il tunnel appena scavato e il pozzo poi una sola persona attraverserà la galleria fissando il soffitto con il legno.
Secondo gli esperti nella cavità dove si trova Julen c’è ventilazione e questi li fa sperare in un esito positivo, è loro opinione che si possa sopravvivere fino a 8-10 giorni in una situazione simile.
“È come se Julen fosse figlio di tutti, se suo figlio fosse lì andrebbe a cercarlo no? Bene, noi continueremo” ha dichiarato Ángel García Vidal, capo degli ingegneri che coordinano i soccorsi.
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Noi continuiamo a sperare nel miracolo.
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