Papa Francesco esorta i giovani, durante la Veglia della GMG di Panama a dire “sì”, come Maria, ed a disconnettersi dai social.
Papa Francesco è stato a Panama per la 24° Giornata Mondiale della Gioventù.
Durante la Veglia, uno dei momenti clou di queste giornate, il Papa si è rivolto ai giovani invitandoli a disconnettersi dai social: “essere un ‘influencer’ nel secolo XXI significa essere custodi delle radici, custodi di tutto ciò che impedisce alla nostra vita di diventare ‘gassosa’ ed evaporare nel nulla”.
Il Papa parlando ai 700 mila giovani ha invitato gli adulti a cercare di evitare di criticare sempre le giovani generazioni
Il Papa ha incontrato i giovani al Campo San Juan Pablo II di Panama per la Veglia della Giornata Mondiale della Gioventù. Gli erano accanto, 5 giovani che erano lì per dare la propria testimonianza.
Uno di loro, Alfredo di 20 anni, a causa della difficile situazione economica familiare, lascia la scuola e purtroppo finisce nel tunnel della droga per poi finire in carcere, da lui, il Papa prende spunto per parlare delle difficoltà dei giovani. Il Pontefice si rivolge agli adulti ammonendoli: “Com’è facile criticare i giovani e passare il tempo mormorando, se li priviamo di opportunità lavorative, educative e comunitarie a cui aggrapparsi e sognare il futuro! Senza istruzione è difficile sognare il futuro; senza lavoro è molto difficile sognare il futuro; senza famiglia e senza comunità è quasi impossibile sognare il futuro. Perché sognare il futuro significa imparare a rispondere non solo perché vivo, ma per chi vivo, per chi vale la pena di spendere la mia vita. E questo dobbiamo offrirlo noi, noi anziani, dando loro lavoro, istruzione, comunità e opportunità”.
Il Papa, che non usa i social ed i dispositivi elettronici, si rivolge ai giovani presenti con il loro linguaggio, facendo un esempio comprensibile dalla folla. Esorta i giovani a prendere esempio da “Maria”, che è la donna che ha avuto una maggiore influenza nella storia senza essere un’inflencer: “Senza alcun dubbio la giovane di Nazareth non compariva nelle “reti sociali” dell’epoca, non era una influencer, però senza volerlo né cercarlo è diventata la donna che ha avuto la maggiore influenza nella storia. Maria, “l’influencer” di Dio. Con poche parole ha saputo dire !sì” e confidare nell’amore e nelle promesse di Dio, unica forza capace di fare nuove tutte le cose“.
Così ha chiesto ai giovani se volevano essere influencer nello stile di Maria aggiungendo che la vita è una storia d’amore: “La vita che Gesù ci dona è una storia d’amore, una storia di vita che desidera mescolarsi con la nostra e mettere radici nella terra di ognuno. Quella vita non è una salvezza appesa “nella nuvola” in attesa divenire scaricata, né una nuova “applicazione” da scoprire o un esercizio mentale frutto di tecniche di crescita personale. Neppure un tutorial con cui apprendere l’ultima novità. La salvezza che il Signore ci dona è un invito a partecipare a una storia d’amore che si intreccia con le nostre storie; che vive e vuole nascere tra noi perché possiamo dare frutto lì dove siamo, come siamo e con chi siamo”.
Inoltre ha esortato i giovani a non passare tutto il loro tempo ad essere connessi per sentirsi amati: “Non basta stare tutto il giorno connessi per sentirsi riconosciuti e amati. Sentirsi considerato e invitato a qualcosa è più grande che stare “nella rete”. Significa trovare spazi in cui con le vostre mani, con il vostro cuore e con la vostra testa potete sentirvi parte di una comunità più grande che ha bisogno di voi e di cui anche voi avete bisogno“.
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