Oltre al dolore per la storia del piccolo Julen, il bambino di 2 anni caduto in un pozzo e recuperato dopo 13 giorni, cos’altro trasmette la sua storia?
Un poeta spagnolo pluripremiato, Benjamin Prado, ha voluto dedicare una poesia a Julen, parlando della sua “lezione” al mondo che si è commosso per lui.
La riportiamo di seguito con annessa traduzione.
La lezione di Julen
Oggi che la Spagna è un triciclo vuoto
un minatore abbracciato a una famiglia rotta
persone che hanno visto angeli che vestivano
l’uniforme della Guardia Civile;
oggi che tante persone piangono le lacrime degli altri
e ciò che separavano le idee
è unito al cuore;
oggi non c’è stato un finale felice, ma c’è stato un racconto
con i suoi eroi, con la sua storia di amore e con una certezza:
mai un paese intero che scrutò in un pozzo
rilasciò tanta luce”.
Ed è vero: gli sforzi per salvare Julien sono stai immani. Prima di iniziare lo scavo si sono dovute mobilitare 170 mila tonnellate di terra e rocce su una superficie di 15 mila metri quadrati. Per rendere l’idea è come aver costruito 34 piscine olimpioniche o aver scavato 4 seminterrati in un campo da calcio regolamentare, oppure aver costruito un ramo di autostrada di 400 metri.
Tutto questo è stato realizzato a tempo di record: con 10 giorni di esecuzione materiale, lavorando 24 ore al giorno. Normalmente ci sarebbero voluti 3 mesi. E questo senza contare gli studi di ingegneristica, i progetti geotecnici, ecc…
Si è trattato di un soccorso umanitario senza precedenti per la Spagna.
Grandissima anche la partecipazione: per oltrepassare i primi 30 metri di terreno durissimo sono state prestate molte macchine da tutto il Paese: bulldozer, grandi camion di tonnellaggio, autocarri a cassone ribaltabile, gru, piloti, compattatori, macchinari per la saldatura, ecc… Ne sono arrivati anche più del necessario.
La strada per raggiungere il luogo dove si trovava Julen era sterrata, molto dissestata ed è stato necessario costruirne una vera e propria per fare arrivare i macchinari.
Dopo la costruzione della piattaforma è iniziato l’intervento di una perforatrice di 70 tonnellate di peso e 70 metri di lunghezza che ha richiesto una manovra complessa per posizionarlo nel punto esatto.
Anche la costruzione del tunnel a 60 metri di profondità ha incontrato notevoli difficoltà. Per stabilizzare il condotto gli operai della compagnia Victoria Transformados Metálicos, di Totana hanno fatto gli straordinari per dare forma a 60 metri di tubi metallici, forgiati espressamente per questa circostanza.
Nel frattempo, la falegnameria Inalme, ad Alhaurín el Grande i fratelli Carlos e Miguel Tirado hanno ritardato tutti gli altri ordini per lavorare 14 ore al giorno e fabbricare la capsula che avrebbe portato i minatori nelle viscere della terra. Una gabbia che pesava 300 kg. e le sue ancore erano progettate per supportarne 5600. Grazie ad essa 8 minatori di un corpo d’élite delle Asturie sono scesi per realizzare l’ultimo tratto. Ancora una volta la durezza della montagna ha richiesto altre 30 ore di lavoro con turni di 40 minuti e 4 microesplosioni.
Per non parlare della solidarietà di Totalan: tutti gli abitanti del piccolo paese hanno offerto case e cibo alle squadre al lavoro. Julen era davvero diventato il figlio di tutti.
L’operazione, anche solo senza contare il dispiegamento della Guardia Civil, i pompieri, la polizia, la protezione civile, dovrebbe avere un costo milionario. Lo spostamento della terra vale 1,3 milioni, mentre il costo del carburante ammonta a 35 mila Euro al giorno.
A tutto questo bisogna aggiungere le ore di lavoro degli ingegneri, dei tecnici, della mobilitazione delle macchine e dei professionisti provenienti anche dall’estero, la perforazione del nuovo tunnel, le forniture, la capsula, ecc…
L’orografia della collina è stata completamente alterata ma la Guardia Civile ha informato che rimarrà così in ricordo della tragedia (entrambi i pozzi saranno però sigillati).
Unimamme, ci è sembrato doveroso ricordare tutti gli sforzi fatti per tentare di salvare Julen, niente è rimasto intentato, come raccontato da Diariosur.
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