Vietate le foto dei figli su Facebook. La decisione del Tribunale di Mantova.
Una decisione drastica ma non la prima. Il Tribunale di Mantova ha vietato ai genitori la pubblicazione delle foto dei figli su Facebook e sugli altri social network. L’obiettivo è quello di tutelarne la riservatezza.
Ora, i giudici del Tribunale di Mantova hanno elaborato un nuovo modello per le conclusioni congiunte che gli avvocati redigono negli affari di diritto di famiglia e in cui è previsto il divieto di pubblicare le foto dei figli minori sul proprio profilo Facebook e sugli altri social network. Ecco di cosa si tratta.
Vietate le foto dei figli su Facebook
A Mantova i giudici del Tribunale che si occupano di diritto di famiglia, in particolare di separazioni, divorzi e affidamento di figli naturali da coppie non sposate, hanno vietato ai genitori di postare su Facebook e sugli altri social newtork le foto dei figli minori. A questo scopo hanno emesso un modello per le conclusioni congiunte, che viene redatto dagli avvocati nelle questioni di diritto di famiglia e che prevede esplicitamente il divieto. il nuovo modello è stato diffuso con un comunicato del consiglio dell’ordine degli avvocati di Mantova.
Nel modello è stato introdotto il punto n. 4 che dispone il “divieto di pubblicare le foto dei figli sul profilo Facebook, nonché su ogni altro social network, provvedendosi alla immediata rimozione di quelle esistenti“.
Questo punto è stato inserito su iniziativa dell’avvocato Camilla Signorini, da sempre impegnata nella tutela dei minori sul web.
È “una vittoria per tutti i bambini”, ha sottolineato Signorini, spiegando che già anni fa aveva “sottoposto il problema ai magistrati mantovani, ottenendo le inibitorie e i provvedimenti urgenti di divieto di pubblicazione“.
Diversi provvedimenti analoghi sono stati adottati dagli altri giudici italiani per vietare ai genitori di pubblicare le foto dei figli minori sui social network o intimare loro la rimozione di quelle già pubblicate. Provvedimenti adottati soprattutto nelle cause di separazione e divorzio.
Ora, invece, viene fatto un passo ulteriore. Non più interventi in sede giudiziale, ma prima. “Oggi il testo esatto da me inserito negli accordi diventa un modello per tutti gli avvocati mantovani, così come deciso dai magistrati“, ha spiegato Signorini.
“I bambini di Mantova sono molto fortunati – ha detto ancora l’avvocato – e la mia speranza è che questo modello sia seguito da altri tribunali d’Italia. Era il miglior risultato a cui potevo aspirare perché le norme di diritto privato a tutela della vita privata dei minori già esistono, c’è l’articolo 10 del codice civile, la legislazione sulla privacy, il regolamento europeo e la Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia del 1989. I magistrati sono intervenuti in questo modo perché, in un’epoca in cui le social mamme ne combinano di tutti i colori, serviva un’azione concreta, fattuale e procedurale che possa davvero incidere sulla regolamentazione della vita privata dei minori“.
Come ha spiegato l’avvocato Signorini, si tratta di “una battaglia cominciata da anni sui social, insieme alla Polizia Postale nella campagna #pensaprimadipostare e sono anni che combatto per ottenere questo risultato. Ho iniziato a inserire il divieto di pubblicazione delle foto dei figli sui social nelle condizioni di separazione, di affidamento dei figli delle coppie fuori dal matrimonio perché così mi si chiedeva di fare. Finora, nei casi di pubblicazione delle foto, avevo ottenuto diverse inibitorie dai giudici per l’eliminazione delle foto dai social, fino a che, ieri, ho letto questa comunicazione in cui i magistrati di Mantova divulgano il modello delle conclusioni congiunte che gli avvocati sono chiamati a redigere quando vadano a trattare davanti a questi stessi magistrati le questioni relative all’affidamento dei figli minori, ed ho trovato scritto il punto relativo al divieto a cui tenevo. Un risultato importantissimo – ha sottolineato l’avvocato – che significa che d’ora in avanti il tribunale di Mantova, nel trattare questi affari di diritto di famiglia, dove sono presenti i figli minori, darà per scontato che esiste questo divieto e gli avvocati, nel predisporre le conclusioni dovranno inserire il punto relativo al divieto di pubblicazione sui social“.
L’avvocato Signorini ha poi evidenziato la generale “mancanza di sensibilità dei diritti di una ‘piccola grande persona’ che è il bambino“. I genitori, infatti, piuttosto che preoccuparsi delle conseguenze per i loro figli dalla pubblicazione delle foto sui social network, sono preoccupati per loro stessi: “Cosa si rischia a pubblicare un foto sui social?“, domandano spesso all’avvocato. Il problema, però, non è tanto la sanzione a cui possono andare incontro i genitori, ma la lesione dei diritti dei bambini alla privacy e alla riservatezza e soprattutto la minaccia dell’esposizione ai rischi della pedopornografia.
“La pubblicazione dei minori in rete costituisce un rischio molto grave per questi bimbi che vengono immessi su internet, e non possono essere più levati, e si trovano ad essere alla mercé dei pedofili della rete. I pedopornografici di internet un tempo dovevano essere delinquenti capaci di procacciarsi le foto, o adesso basta aprire un profilo Fb per scaricare le foto di un minore e non arriva la notifica al genitore“, ha avvertito l’avvocato Signorini.
I genitori , dunque, vanno educati all’uso consapevole e responsabile di Facebook e degli altri social network, per evitare di esporre i figli minori a rischi che si possono evitare e soprattutto per rispettare la loro persona e la loro immagine.
Il divieto di pubblicare foto dei figli minori sui social netork stabilito nel modello per le conclusioni congiunte, redatto dagli avvocati, riguarda i casi di separazione e di affidamento dei figli minori. Il prossimo obiettivo è quello di estendere questa tutela anche ai bambini figli di genitori non separati.
Il nuovo provvedimento è stato illustrato sul sito web dello Studio Cataldi.
Che dite unimamme? Voi pubblicate le foto dei vostri figli sui social network?
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