Scritte razziste vicino all’abitazione che ha adottato un ragazzo.
Paolo Pozzi, educatore in un sert, e sua moglie Angela Bedoni, qualche anno fa hanno adottato Bakari, un ragazzo originario del Senegal che oggi ha 21 anni e vive a Melegnano con la famiglia.
Fino a questo momento non avevano avuto alcun problema, ma di recente sono comparse alcune scritte razziste vicino alla loro abitazione.
“italiani = merda” e “pagate per questi negri di merda” con una freccia rivolta alla loro casa sono le ingiuriose scritte comparse su un muro.
La mamma di Bakari, che ha anche un altro figlio quindicenne e ne ha perso un’altra, Lucia, in un incidente stradale, ha commentato: “sono lo specchio di un clima, brutto, che si respira in Italia”.
Lucia è morta in un incidente stradale, travolta da un autista ubriaco alla guida di un suv. L’immensa tragedia non ha però chiuso per sempre il loro cuore.
Quattro anni fa hanno conosciuto Bakari, arrivato in Italia dal Senegal su un barcone. Il giovane era stato assegnato al centro di accoglienza di San Zenone al Lambro, ed è stato lì che, come racconta mamma Angela si sono incontrati, “dove io insegnavo italiano e Paolo teneva dei corsi di arte-terapia. Quel ragazzo, così timido e schivo, ci ha colpiti”.
L’adozione è stata formalizzata il 3 ottobre 2018.
Bakari si è poi rivelato un campione nello sport, nel 2017 ha vinto i campionati nazionali del centro sportivo italiano di atletica leggera.
“Lo sport è una delle risposte al razzismo. Mai come oggi è importante riaffermare che siamo tutti esseri umani. Accoglienza e solidarietà sono principi sanciti anche dalla Costituzione” ha ribadito la mamma di Bakari.
La famiglia ha sporto denuncia ai carabinieri.
Per fortuna tutta la comunità di Melegnano ha espresso solidarietà verso questa famiglia. Anche il sindaco Rodolfo Bertoli ha voluto esprimere vicinanza ricevendo i Pozzi.
Il segretario del pd Alessandra Lambri invita “a non interpretare l’accaduto come una semplice bravata e a muoversi unita contro questo spregevole atto”.
Da parte sua Bakari ha commentato: “ora mi sento meno tranquillo quando esco, ma non cambierò il mio modo di vivere”.
Unimamme, cosa ne pensate di questa deplorevole vicenda di cui si parla su Il Giorno?
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