Massimo Recalcati contina a parla di famiglia e lessico amoroso.
Prendendo spunto dalle canzoni arrivate ai primi posti al Festival di Sanremo, Massimo Recalcati commenta: “ non sappiamo più parlare d’amore”.
Alla domanda se esiste un legame tra la crisi dei ruoli nella famiglia e l’analfabetismo amoroso Recalcati spiega che la famiglia ha un ruolo fondamentale nel processo di “umanizzazione della vita”.
“Abbiamo bisogno di ricostruire un lessico amoroso che ci indichi che le ragioni del cuore hanno un peso senza il quale la vita umana appare mutilata. Il nostro tempo sputa sulla promessa di eternità che si ripete in ogni amore. Preferisce il disincanto che riduce l’amore al sesso o al cosiddetto poliamore” spiega Recalcati.
Parlando di famiglia il noto psicanalista spiega che:”Oggi il suo indebolimento non deriva tanto dal superamento in corso di una concezione solo naturale del legame familiare, ma dalla intrusione traumatica dei miraggi del mercato, del mito del successo individuale, del profitto a ogni costo che sembra distruggano alle fondamenta ogni discorso educativo. La famiglia deve fronteggiare una deriva che sembra destituirne ogni ruolo simbolico“.
Secondo Recalcati la famiglia ha una funzione fondamentale: è testimonianza per i figli, e lascia nau traccia è indelebile.
Lo psicanalista parla anche di analfabetismo amoroso. “Una delle illusioni più atroci del nostro tempo è che tutto sia accessibile senza sforzo: il sesso, l’amore, il desiderio… Ma non è così”.
Recalcati riflette anche sui legami fluidi e i rapporti, anche economici, precari e sulle difficoltà dei rapporti tra genitori e figli.
“Il nostro tempo non è più il tempo dove la parola del padre chiudeva ogni discorso. Questa erosione dell’autorevolezza non è solo un motivo deprimente o angosciante ma anche una grande opportunità. Ogni lessico amoroso implica, infatti, un rapporto di amicizia con la fragilità e la mancanza, con l’erosione dell’identità. Per parlare d’amore bisogna non avere paura della mancanza. Quando amiamo siamo scoperti nella nostra vulnerabilità“.
Per quanto riguarda il suo lessico amoroso in relazione al Vangelo, Recalcati dichiara: “il mio lessico si muove in direzione contraria allo spirito del nostro tempo. Non rinuncia alla promessa che ogni incontro d’amore porta con sé: trasformare la casualità dell’incontro in un destino. È lo sforzo (impossibile?) di ogni amore. Ogni amore vuole infatti ripetere la gioia del primo incontro infinitamente. Il Vangelo insegna alla psicoanalisi il valore insostituibile della fede. È la fede che salva. È la fede che nutre la forza del desiderio senza la quale la vita appassisce“.
Per quanto riguarda invece i punti di contatto tra messaggio cristiano e riflessione lacaniana sul desiderio.
“Non esiste anima senza incarnazione. Non esiste spirito che non sia corpo. Il cristianesimo rompe la tradizione gnostico-spiritualistica: il corpo non è un involucro dell’anima, ma è carne dell’anima, incarnazione dell’anima. Cristo è un uomo“.
L’umanità però porta con sé anche la fede del desiderio.
“Una vita non si giudica dalla sua razza, dai suoi attributi ontologici, dalla sua essenza, ma solo da quello che essa fa del proprio desiderio, del proprio talento. È questo il punto di massima convergenza tra psicoanalisi e cristianesimo: un albero si giudica sempre e solo dai suoi frutti”.
Unimamme, cosa ne pensate di queste riflessioni di cui si parla su Avvenire?
Noi vi lasciamo con il ciclo lanciato da Recalcati: lessico amoroso.
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