Un bambino di 10 anni veglia la madre morta.
Unimamme, oggi dobbiamo raccontarvi un brutto caso di emarginazione metropolitana che ha toccatola vita di una mamma e suo figlio.
Un piccolo di 10 anni ha vegliato la mamma morta per un giorno intero, sperando che si riprendesse.
“Le parlavo. Speravo si muoveva” ha raccontato il bambino. Alla fine, lunedì sera ha chiamato una vicina.
“È nera, la mamma ha la faccia tutta nera…” ha detto “non volevo lasciarla sola”.
Purtroppo la mamma era deceduta da tempo per un arresto cardio circolatorio. La donna era gravemente depressa dal 2017 e infatti questa famiglia era seguita dagli assistenti sociali.
A lungo era stato il piccolo a occuparsi della mamma. Nel 2017 era stato aperto un procedimento con la richiesta di emettere un provvedimento con misure drastiche, ovvero l’affido ai servizi sociali.
“Il bambino, che risiede nel Milanese, presenta notevoli difficoltà scolastiche, ha bisogno di una valutazione neuropsichiatrica. La madre sul punto si manifesta trascurante, superficiale, inconcludente. Ha scarse risorse personali, è malata, rifiuta le poche offerte di lavoro o non riesce a tenere gli impieghi. Il padre non si è mai occupato del minore, è di fatto assente. Infine, non vi è una rete parentale di riferimento” è il parere dei servizi sociali.
Secondo la procura il bambino doveva essere affidato al Comune, realizzando un progetto educativo con una famiglia di sostegno.
Nel frattempo la mamma aveva trovato un lavoro in un’azienda di pulizie, lavorando però a singhiozzo.
La donna mancava spesso dal lavoro e così pure il bambino da scuola.
Quando gli agenti sono arrivati sul posto, hanno trovato una casa dove “in cucina c’era spazzatura e sporcizia ovunque, con avanzi di cibo in via di decomposizione, cattivissimo odore, medicinali vari sparsi in tutta la casa, il bagno in pessime condizioni igienico sanitarie»
“La cameretta del bimbo era l’unica stanza in discrete condizioni“, forse per opera della mamma o, più probabilmente per via del figlio che la sistemava da solo.
Unimamme, noi speriamo che questo bambino ora venga adeguatamente assistito, anche se certamente occurrerà molto tempo prima che superi questo trauma.
Voi cosa ne pensate di quanto accaduto e raccontato su Il Corriere?
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