Una nuova scritta razzista apparsa nel cortile della casa della famiglia adottiva di Bakary. Una settimana dopo le due frasi razziste contro la famiglia.
E’ successo di nuovo, sul muro del palazzo dove vive la famiglia Pozzi è comparsa un’altra scritta razzista.
Qualche giorno fa sempre sul muro di un palazzo milanese è comparsa la scritta “italiani = merda” e “pagate per questi negri di merda” con una freccia rivolta alla loro casa della famiglia Pozzi. Le frasi ingiuriose erano rivolte contro la famiglia che ha adottato Bakary, un ragazzo senegalese di 22 anni.
La famiglia aveva sporto denuncia ai carabinieri e sperava che episodi del genere non potessero più capitare.
La famiglia Pozzi, sperava che episodi come quelli capitati qualche giorno prima non accadessero più. Invece così non è stato e lunedì, sul muro del loro palazzo, è comparsa una nuova scritta razzista: “Ammazza al negar“. Il muro è sempre lo stesso dove la settimana scorsa erano state scritte le altre due, “Pagate per questi negri di merda” e “Italiani=merda“.
Questa volta la scritta è rivolta direttamente a Bakary il 22enne senegalese adottato dalla famiglia. Il ragazzo si è inserito bene nel contesto sociale, praticando anche sport con successo, come dichiarato dai genitori: “Lo sport è una delle risposte al razzismo. Mai come oggi è importante riaffermare che siamo tutti esseri umani. Accoglienza e solidarietà sono principi sanciti anche dalla Costituzione”.
La mamma di Bakary, Angela Bedoni ha commentato l’incresciosa situazione: “Quello che sta accadendo in Italia è amplificato anche da politici come Matteo Salvini. Questo episodio è il primo del genere nella vita di mio figlio, ma forse perché il clima di oggi non è il clima che si respirava tre anni fa. Il problema è che l’immigrazione non è un problema. Bisogna non chiudere i porti, ma costruire ponti. Spero che a livello politico nazionale arrivi una condanna su quello che è successo a noi. Il decreto sicurezza, oggi mette in difficoltà molte persone. Ed è anche una questione di cultura. È importante capire cosa è successo in Italia prima del ’45 e oggi“.
La famiglia ha nuovamente presentato una denuncia ai carabinieri di San Donato Milanese che hanno inviato tutte le carte alla Procura di Lodi, dove è stato aperto un fascicolo. Le indagini sono ancora aperte per cercare di capire la matrice del gesto e chi sono gli autori materiali.
Il premier, Matteo Salvini, risponde alle parole di Angela Bedoni, come riportato da Tgcom24: “Io rispetto il dolore di una mamma, abbraccio suo figlio e condanno ogni episodio di razzismo. E la signora rispetti la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli italiani, che io concretizzo da ministro. Bloccare gli scafisti e i loro complici, fermare l’immigrazione clandestina, assumere poliziotti, installare telecamere ed espellere i criminali è semplicemente giustizia, non è razzismo né tantomeno fascismo”.
Voi unimamme cosa ne pensate delle nuove scritte?
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