Con l’iniziativa Stop Single Use Plastic si vogliono sensibilizzare i ragazzi che frequentano la scuola ad eliminare, nei loro istituti, il consumo di plastica monouso.
L’iniziativa è portata avanti dall’associazione Marevivo in collaborazione con la Fondazione Sorella Natura.
Si è stimato che se almeno 10 istituti decidessero di dire basta alla plastica usa e getta, in un solo anno verrebbero risparmiate all’ambiente circa 1 milione di bottigliette di plastica.
Il Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, chiede alle scuole di smettere di usare plastica monouso: “Dopo aver lanciato la petizione su Change.org, e l’appello ai Palazzi della politica, agli enti e alle università, ed aver ottenuto l’adesione del Ministero dell’Ambiente, ora ci rivolgiamo anche alle scuole. In attesa dell’approvazione della legge Salvamare, e della Direttiva europea sulla plastica monouso, chiediamo agli istituti scolastici di anticipare i tempi e di introdurre il divieto dell’impiego di prodotti usa e getta nelle classi, nei servizi e negli uffici della struttura. Le scuole svolgono una funzione importante nella formazione ed educazione dei ragazzi e possono avere un ruolo cruciale nel sensibilizzare le nuove generazioni sul problema dell’inquinamento da plastiche”.
Il progetto #StopSingleUsePlastic nasce con la speranza di riuscire ad avere un mare più pulito e per ridurre il problema dell’inquinamento ambientale. Si è voluti partire dalle scuole per sensibilizzare i ragazzi e per iniziare a ridurre il numero di oggetti di plastica monouso che normalmente si utilizzano.
L’associazione Marevivo chiede, alle scuole, di:
La prima scuola che ha aderito al progetto è l’ Istituto Comprensivo “Bersagliere Urso” di Favara, in provincia di Agrigento.
A scuola, sono state proibite le bottigliette di plastica, cannucce o bicchierini di plastica per il caffè. Sono state distribuite, ad alunni e docenti, 300 borracce di alluminio.
Il dirigente scolastico, Brigida Lombardi, ha dichiarato: “Il progetto è stato fin da subito accolto con grande entusiasmo sia dal corpo docente, sia dagli alunni che dai loro genitori. Siamo venuti a conoscenza di dati impressionati, secondo i quali nei nostri mari è presente la spaventosa cifra di 25 milioni di tonnellate di plastica. Cioè, si stima che nel 2050, continuando di questo passo, nel mare ci sarà più plastica che pesci”.
La Professoressa spera di espandere il progetto anche alla scuola primaria: “Il progetto per ora è partito unicamente per la scuola secondaria di I grado, ma cerchiamo altri sponsor che possano aiutarci ad attivarlo anche per la scuola primaria”.
Inoltre spera di ridurre l’uso delle bottigliette di plastica che si consumano in un mese: “Grazie al progetto #ScuolaPlasticFree di Marevivo le nostre stime scolastiche prevedono una riduzione di utilizzo giornaliera di 300 bottigliette di plastica nella scuola, il che significa circa 2.100 in meno in una sola settimana, e circa 9mila in un mese”.
Durante la giornata di educazione ambientale e sensibilizzazione sul problema dell’inquinamento da plastiche, i ragazzi dell’istituto hanno aderito anche al movimento internazionale #FridaysForFuture guidato dall’attivista svedese Greta Thunberg. Lo scopo è quello di cercare di sensibilizzare il Governo ed i giovani ad attivarsi per consegnare alle nuove generazioni un pianeta più pulito.
“È stato molto bello ed emozionante vedere come i ragazzi si siano realmente sensibilizzati al problema dell’inquinamento da plastiche e questo perché hanno davvero preso coscienza ed aperto gli occhi in maniera responsabile circa la drastica situazione in cui si trovano oggi i nostri mari”, ha dichiarato la preside.
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