A Napoli, due bambini hanno offeso con insulti razzisti ed aggredito un uomo di 51 anni proveniente dal Benin, mediatore culturale del rione Sanità.
Qualche giorno fa a Napoli, due bambini hanno offeso ed aggredito con spray urticante un uomo di 51 anni originario del Benin.
L’uomo è in Italia da molti anni e lavora come mediatore culturale. Le forze dell’ordine, che si sono occupate del caso, hanno rintracciato i due ragazzini ed hanno provato a compiere un’azione pedagogica, invece di denunciarli.
In una chiesa del napoletano i due bambini di 10 e 12 anni hanno incontrato la loro vittima e si sono scusati ed abbracciati.
In una chiesa del Rione Sanità a Napoli, Yacoubou Ibrahim ha incontrato i due bambini, di 10 e di 12 anni, che qualche giorno fa lo avevano offeso ed aggredito.
L’uomo, un 51 originario del Benin, si trova in Italia da 28 anni. Lavora all’Asl di Napoli come mediatore culturale. Qualche giorno fa è stato raggiunto dai due ragazzini ed insultato con frasi razziste ed aggredito con lo spray urticante.
A seguito dell’accaduto, la polizia municipale si è attivata per trovare i colpevoli del gesto. Il presidente della Terza Municipalità, Ivo Poggiani, ha raccontato al Mattino, di essersi messo in contatto con gli educatori del quartiere per individuare gli aggressori.
Le forze dell’ordine hanno deciso di non procedere con la denuncia, ma cercare una soluzione pedagogica: “Appena saputo della notizia, ci siamo subito attivati chiedendo ai nostri educatori del quartiere se, dalle immagini riprese dalle telecamere presenti sul luogo dell’aggressione, riconoscessero i minori. A quel punto avevamo due soluzioni per procedere: la prima, dare man forte alle indagini delle forze dell’ordine ma ci siamo resi conto che ricorrere ad una semplice denuncia sarebbe stato inutile ed allora abbiamo provato a mettere insieme un’azione pedagogica. Abbiamo rintracciato i ragazzini con i quali abbiamo parlato dell’accaduto così come ne abbiamo discusso con le loro famiglie capendo le loro difficoltà”.
Per questo è avvenuto l’incontro tra l’uomo ed i due bambini, che dopo le scuse si è concluso con un tenero abbraccio. All’incontro erano presenti le famiglie, gli educatori sociali ed il parroco, come confermato da Ivo Poggiani,: “Oggi, al loro incontro con Yacoubou, abbiamo invitato le famiglie, gli educatori sociali, il parroco don Antonio Loffredo, le forze dell’ordine e li abbiamo visti parlare con l’uomo che avevano insultato, dispiacersene, chiedergli scusa ed infine abbracciarlo”.
Il presidente della Terza municipalità spera che questa soluzione “alternativa” possa essere da esempio anche per gli altri ragazzi del quartiere: “Una soluzione che credo sia soprattutto un messaggio per gli altri ragazzi del Rione, molti dei quali figli di famiglie disagiate e che non riescono a sottrarsi dalle regole del branco facendo cose che magari da soli non avrebbero mai fatto. Questa soluzione è un segnale che diamo a tutti: ai grandi e ai piccoli del quartiere. Il territorio si è impegnato con Yacoubou e con le forze dell’ordine a prendersi in carico questi ragazzini con un piano personalizzato e potenziando alcune attività che i minori, in parte, già stanno facendo ma che da domani stesso saranno rafforzate”.
Alla fine dell’incontro, Yacoubou Ibrahim è fiducioso che i bambini non ripeteranno il gesto e che siano veramente pentiti: “Ho accettato le loro scuse perché li ho visti sinceramente pentiti e mi hanno promesso che si impegneranno in piccole attività di volontariato sul territorio. Non ho mai parlato di un’aggressione razzista perché è chiaro che quanto accaduto è dettato da un loro forte disagio sociale. Ho chiesto agli assistenti sociali di vigilare sul loro comportamento. La denuncia? Prima di ritirarla voglio vederli all’opera ma, dopo aver parlato con loro ed averli abbracciati, sono sicuro che faranno quanto promesso”.
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