Uno studio italiano ha dimostrato come vivere in aree senza verde sia dannoso per la salute respiratoria e oculare dei bambini.
Uno studio condotto in Italia ha dimostrato come crescere in aree verdi permette ai più giovani di stare meglio in salute.
Lo studio è stato condotto da un team multidisciplinare sui bambini in età scolare che vivono a pochi chilometri dalla città di Palermo. I bambini abitano in zone dove sono presenti insediamenti commerciali e alloggi pubblici.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista specializzata Environmental Health.
Questa è la prima ricerca che viene effettuata in Italia, ma nel passato sono stati fatti altri studi per dimostrare come vivere vicino ad aree verdi sia vantaggioso per la nostra salute. Ad esempio, i ricercatori dell’University of Louisville hanno dimostrato che le persone che vivono in quartieri con un’alta densità di verde potrebbero essere a minor rischio di malattie cardiache e persino di ictus.
La ricercatrice del Cnr-Ibim (Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare “Alberto Monroy”), Stefania La Grutta, si fa parte del team che ha condotto lo studio. La ricercatrice ha spiegato dove si trovano le scuole: “Lo studio è stato condotto in una zona suburbana occidentale pianeggiante di Palermo, di circa 11 km2. Il sobborgo si trova vicino al bacino della Conca d’Oro, a 6 km dal mare, ed è caratterizzato da intensive edificazioni, soprattutto insediamenti commerciali e alloggi pubblici, a circa 2 km dalla discarica della città”.
Sono stati presi in esame 244 studenti di età compresa tra gli 8 ed i 10 anni. Provenienti da due scuole elementari della città di Palermo, “Paolo Borsellino” e “Filippo Raciti”.
Ai bambini è stato dato un questionario da compilare per valutare i loro sintomi respiratori, allergici e generali.
Gli studiosi hanno analizzato i dati andando a calcolare degli indicatori individuali di esposizione ambientale al:
Dai risultati ottenuti hanno stabilito che i bambini che vivono in aree densamente cementificate, riportano più sintomi oculari e generali, come cefalea e stanchezza, rispetto a quelli che vivono in aree con maggiore presenza di verde.
Inoltre, come riportato dal Cnr, la prossimità (<200 m) ad una strada ad alto traffico può causare un aumento del rischio dei sintomi nasali ed oculari. I sintomi oculari possono essere: bruciore, lacrimazione, sensazione di sabbia negli occhi. Con elevate esposizioni a livelli di biossido di azoto (NO2 ≥ 60 μg/m3), il rischio di sintomi generali aumenta.
Per Giovanni Viegi, direttore del Cnr-Ibim è importante una pianificazione urbana che tenga conto delle esigenze dei bambini: “L’associazione tra il greyness e la salute dei più piccoli evidenzia la necessità di una pianificazione urbana sostenibile a misura di bambino. L’associazione, poi, tra verde urbano e salute dei bambini sostiene la promozione e attuazione di soluzioni naturali come potenziale strategia di mitigazione per ridurre l’inquinamento atmosferico e i suoi effetti“.
La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto Giardini per allergici. In collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), l’organizzazione no profit Vivisano onlus ed il Comune di Palermo.
La presenza di vegetazione nelle città contribuisce anche a migliorare il benessere psicofisico dei malati e può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia.
Per questo il ministero dell’Ambiente ha preparato un decreto per dare un contributo al verde. Il contribuito al verde delle strutture sanitarie pubbliche o riconosciute dal Servizio sanitario nazionale. Si andrà a destinare un milione di euro per il cofinanziamento di interventi per la gestione sostenibile degli spazi verdi. Tutti i progetti ammessi saranno sovvenzionati fino all’80% del loro costo complessivo (il contributo non potrà superare i 40 mila euro).
Voi unimamme avete saputo di questa ricerca sul benessere delle aree verdi? Cosa ne pensate?
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