In Yemen bambine piccole date in sposa per comprare cibo. La denunci di Ofxam.
Orrore senza fine nello Yemen travolto dalla guerra. La terribile carestia costringe le famiglie a dare le figlie come spose per comprare cibo, vengono date in sposa anche bambine molto piccole, fino a 3 anni. La denuncia dall’organizzazione Oxfam, l’organizzazione internazionale impegnata nel contrasto alla povertà globale.
Lo Yemen versa in una gravissima crisi umanitaria a causa di una guerra che dura ormai da quasi quattro anni, con conseguenze devastanti sulla popolazione anche quando non viene colpita dai bombardamenti. La scarsità di cibo, la mancanza di medicinali e le difficoltà per gli aiuti umanitari di raggiungere le zone più isolate del Paese stanno sterminando la popolazione, colpendo soprattutto i più deboli, a cominciare dai bambini.
Vi abbiamo descritto in diverse occasioni la gravissima situazione in Yemen, tra bombardamenti che colpiscono i civili e le decine di migliaia di bambini morti per fame o per mancanza di cure, come ha denunciato da Save The Children.
Purtroppo la situazione in questi mesi è peggiorata ulteriormente. A causa dell’estrema povertà portata da quasi quattro anni di guerra, ormai una vera e propria carestia che sta colpendo circa 10 milioni di persone, con i prezzi dei generi alimentari alle stelle e la mancanza di fonti di reddito, molte famiglie sono costrette a compiere scelte disperate, come quella di dare in sposa le proprie figlie per avere in cambio del denaro per comprare cibo o medicine. Una situazione inaccettabile, denunciata da Oxfam, in occasione della conferenza dei paesi donatori sulla crisi in programma a Ginevra. Una vera e propria catastrofe umanitaria di cui le prime vittime sono le bambine.
I genitori danno in sposa le proprie figlie anche piccolissime per poter comprare cibo e salvare il resto della famiglia.
Ad esempio, nel Governatorato di Amran nel nord dello Yemen, tante famiglie rimaste senza cibo e senza una casa, arrivano a dare in matrimonio figlie anche piccolissime, in un caso addirittura una bambina di tre anni, per poter comprare cibo per la famiglia. Una scelta disperata, a cui molti genitori sono costretti per salvare gli altri figli, sebbene la pratica dei matrimoni precoci non sia una novità in Yemen, anzi. Si tratta di un’usanza che per lungo tempo è stata abituale nel Paese, ma che ora è letteralmente esplosa, con proporzioni sconvolgenti. Anche in questo caso nell’indifferenza del resto del mondo, denuncia Oxfam.
Di solito le ragazze non vengono date in sposa prima di aver raggiunto gli 11 anni, anche se prima sono costrette a svolgere lavori domestici in casa del futuro marito. Ora, però, l’età si è abbassata, per cui anche bambine di 9 anni vengono date in sposa. Come la piccola Hanan, che da quando è sposata, ha dovuto lasciare la scuola. La piccola viene picchiata dalla suocera e ha provato a scappare per tornare dai suoi genitori, ma quando l’ha fatto è stata picchiata a sua volta dal padre. “Non voglio essere sposata, vorrei solo tornare a scuola“. Oxfam ha raccolto la sua testimonianza. I genitori della bambina hanno dato in sposa anche la sorellina di tre anni.
Gli operatori di Oxfam hanno riferito che i genitori delle due bambine sanno che tutto questo è sbagliato, ma allo stesso tempo hanno detto di non avere altra scelta, perché la dote ricevuta in cambio delle loro figlie permette loro di mantenere il resto della famiglia.
“Con l’andare avanti di questa guerra atroce, i mezzi a disposizione della popolazione per far fronte alla carestia di cui sono vittime, sono diventati sempre più disperati“, ha spiegato Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia. “Per poter far sopravvivere almeno una parte della propria famiglia, sono costretti a prendere decisioni che distruggeranno per sempre la vita dei loro figli – ha aggiunto Pezzati -. Tutto questo è disumano, eppure è la conseguenza diretta di una catastrofe provocata dall’uomo, perché all’origine di questo orrore dentro l’orrore, c’è il conflitto in corso. La comunità internazionale deve fare tutto ciò che è in suo potere per porre fine ai combattimenti e assicurare alla popolazione il cibo, l’acqua e le medicine di cui ha un disperato bisogno“.
I nuclei familiari in Yemen sono numerosi, comprendendo fino a quindici persone, anche anziane, le più bisognose di cure che purtroppo le famiglie non si possono permettere. Inoltre, la guerra ha costretto molte famiglie a rifugiarsi in zone isolate, dove manca tutto, dai servizi essenziali, come reti idriche o fognarie, alle scuole e ai presidi sanitari. In queste zone le famiglie vivono in piccole tende o in case fatte di fango che non riparano dal sole, dalla pioggia e dal freddo in inverno. Senza reddito e neanche possibilità di lavorare, la stragrande maggioranza non ha mezzi per procurarsi cibo a sufficienza, finendo col sostentarsi a pane e tè, facendo debiti o chiedendo l’elemosina. Oppure dando le proprie figlie in sposa.
Potete leggere la notizia sul sito di RaiNews.
Che dire unimamme? Non ci sono molti commenti da fare.
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