Le università italiane premiate per eccellenza.
Il QS World University Rankings 2019, cioè la classifica universitaria mondiale per facoltà – disciplina ha premiato alcune università italiane.
Università italiane eccellenti
Quest’anno è stato particolarmente favorevole per gli atenei italiani che si sono piazzati in 521 posizioni della classifica. Rispetto al 2018 sono state registrate 78 nuove università.
- medicina
- economia
- fisica
sono le discipline in cui si trovano le eccellenze italiane, tra cui 41 atenei classificati.
L’Italia ha migliorato il proprio peso nella Top 50 passando da 29 a 34 posizioni occupate.
Se invece si guarda esclusivamente all’Europa si scopre che il Belpaese è addirittura al 4° posto dopo Regno Unito, Germania, Francia per numero di università incluse.
Nel mondo invece è al 7° posto.
Gloria va alla Sapienza di Roma, unico ateneo italiano classificato primo al mondo in una disciplina:
- studi classici
- storia antica
Il Politecnico di Milano è l’unica università ad essere presente nella top 10 di tre discipline:
- ingegneria civile e strutturale (dal 9° al 7° posto)
- arte e design (dal 5° al 6° posto)
- ingegneria meccanica e areonautica (dal 17° al 7° posto)
Grande orgoglio anche per l’Università Bocconi che risultava invece 8° al mondo per Business % Management, inoltre è salita di 11 posizioni anche in finanza, guadagnandosi il 18° posto e mantenendo il 16° in economia.
Tra le altre università italiane si segnala:
- Il Politecnico di Torino al 24° posto per ingegneria mineraria
- l’Univesità statale di Milano 34° per Farmacia e Farmacologia e 48° per scienze veterinarie
- l’Università di Padova 36° per Anatomia e fisiologia
- l’Università di Bologna 44° per Odontoiatria, 46° per Lingue Moderne, 48° per scienze agroforestali
L’Università di Bologna e quella di Padova sono le più rappresentate in classifica.
Le città italiane con più università classificate sono:
- Milano: 7
- Roma: 4
- Pisa: 3
“Questa edizione della classifica rivela una fotografia positiva per l’eccellenza accademica Italiana. Il trend è degno di nota, specialmente se consideriamo la feroce competitività globale. Per mantere le stesse posizioni, le università devono continuamente migliorare l’impatto della propria ricerca, coltivare collaborazioni accademiche internazionali e conferire lauree e titoli post-lauream che siano spendibili nel mondo del lavoro e apprezzati dai recruiter internazionali” ha commentato Ben Sowter, Responsabile Ricerca e Analisi di QS “l’Ocse segnala come l’Italia sia tornata ai primi posti nel mondo per emigrati; per la precisione all’ottavo. Si stima che un terzo siano giovani laureati”.
Per condurre queste stime è stata considerata:
- l’opinione di 83 mila accademici
- 1,25 milioni di osservazioni da parte loro
- l’opinione di 42 mila datori di lavoro
- questi ultimi hanno contrbuito con 199 123 osservazioni.
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste osservazioni di cui si parla su Il Sole 24 ore?
Noi vi lasciamo con un approfondimento su come gli insegnanti italiani siano i meno rispettati d’Europa.