Una mamma ha chiesto il risarcimento per l’omicidio della figlia, ma l’ammontare previsto è scandaloso.
Il 17 maggio del 2008 un padre, Antonio Bove, uccise la figlia Erica di 8 anni e poi si tolse la vita.
In base alla direttiva europea del 2004, a favore delle vittime di reati violenti, la mamma di Erica dovrebbe ottenere un risarcimento.
Sul sito del Ministero dell’Interno si legge che esiste questo Fondo per le vittime di reati violenti, tra cui sono ricompresi violenza sessuale e omicidio.
In questo caso il giudice di Roma ha ritenuto adeguato un risarcimento di 8200 Euro.
Per il legale della donna, Claudio Defilippi, si tratta di una “quantificazione errata e incostituzionale”.
“L’omicidio-suicidio commesso dal coniuge ha precluso un compiuto accertamento penale sulla vicenda e ancor più qualsivoglia statuizione risarcitoria” ha scritto il giudice.
“Considerato che l’indennizzo, ancorché previsto dall’ordinamento europeo, costituisce in ogni caso un’elargizione di natura solidaristica posta a carico della collettività, ovvero della fiscalità generale e non un risarcimento in senso proprio, la quantificazione dell’ammontare non deve necessariamente coprire il danno nella sua interezza“.
L’avvocato della donna ricorda però che ci sono due sentenze precedenti di questo tipo che hanno previsto un rimborso di 88 mila e 100 mila Euro che dovrebbero essere “un precedente perlomeno da eguagliare”.
Ora la mamma ha deciso di presentare un appello alla Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla su Tgcom 24?
Noi vi lasciamo con la storia della mamma blogger che ha ucciso la figlia del compagno.
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