Antibiotico resistenza: una vera e propria minaccia mortale da combattere con comportamenti corretti nell’uso degli antibiotici.
La resistenza agli antibiotici o antibiotico resistenza è una delle minacce più gravi alla salute mondiale. Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso, che uccide 25.000 persone all’anno nell’Unione Europea. I batteri stanno diventando sempre più resistenti agli antibiotici, che perdono la loro efficacia, e diverse malattie rischiano di diventare non più curabili, con la conseguenza di provocare morti un tempo impensabili.
Un fenomeno da tenere assolutamente sotto controllo, perché si rischiano delle vere e proprie stragi, come le pestilenze dei secoli scorsi. Quando pensavamo di aver sconfitto malattie terribili e morti di massa, grazie ai progressi della scienza medica, rischiamo di ritrovarci da capo, con delle armi spuntate.
L’antibiotico resistenza dipende dallo sviluppo di super batteri che non vengono neutralizzati dai farmaci, purtroppo anche per colpa dell’abuso degli antibiotici. Ecco perché è importante farne un uso assolutamente coretto.
Un numero crescente di malattie e infezioni batteriche rischiano di diventare non più curabili a causa dell’antibiotico resistenza, ovvero il fenomeno per cui i farmaci antibiotici non hanno più alcun effetto a causa di batteri sempre più forti. Una situazione dovuta all’evoluzione e mutazione dei batteri, che reagiscono adattandosi all’ambiente, trasformandosi in modo da resistere ai farmaci e neutralizzarli. Una condizione causata soprattutto dall’abuso di antibiotici, spesso assunti a sproposito, assumendoli anche quando non è necessario, come nel caso dell’influenza che è un virus e non un batterio. Mentre l’antibiotico va utilizzato solo in caso di complicazioni batteriche del virus e comunque solo quando viene prescritto dal medico. Vietato il fai da te.
Si tratta di consigli che avrete sentito più volte, ma che non ci stancheremo mai di ripetere perché ne va della vostra vita.
A ricordarci la pericolosità e l’attualità dell’antibiotico resistenza è un post pubblicato su Facebook ai primi di marzo da Massimiliano Belisario, medico di famiglia a Bergamo.
Per far capire bene il fenomeno, la sua frequenza e soprattutto la sua gravità, il medico ha pubblicato una foto che mostra le piastre di due colture di batteri, su ognuna sono state applicate delle molecole di antibiotico.
Come mostra l’immagine, le due colture hanno un aspetto molto diverso l’una dall’altra: ogni piastra contiene batteri circondati ciascuno da un alone. Più è grande l’alone, più il farmaco è efficace e in grado di neutralizzarli, più l’alone è piccolo, lasciando degli spazi vuoti tra le cellule, e più il farmaco è inefficace contro quei batteri. Con conseguenze gravissime.
Il confronto tra le due piastre con colture è postato con l’hashtag #10yearschallenge, la sfida lanciata sui social qualche settimana fa con le foto messe l’una accanto all’altra per mostrare i cambiamenti avvenuti in dieci anni.
“Nell’immagine vedete due piastre in cui sono stati coltivati dei batteri. I dischetti contengono diverse molecole di antibiotico: più è grande l’alone vuoto intorno, più vuol dire che il farmaco è efficace – spiega Massimiliano Bellisario – . Nella piastra sulla destra sono cresciuti batteri resistenti, che riescono a sopravvivere anche nelle immediate vicinanze di un farmaco che dovrebbe ucciderli. Immaginate di avere una polmonite, prendere un antibiotico e anziché migliorare, continuate a stare male e addirittura peggiorate. Ecco, questa è l’antibiotico-resistenza. Una prospettiva terrificante.
“Nella sola Unione Europea – ricorda Bellisario -, ogni anno 4 milioni di pazienti contraggono un’infezione da parte di un batterio resistente agli antibiotici. Di questi, circa 25.000 muoiono“.
“La messa a punto di nuovi antibiotici è sempre più difficile e costosa, pertanto non ci sono nuovi investimenti in questo campo di ricerca. I batteri diventano sempre più resistenti agli antibiotici, e noi non riusciamo a sintetizzarne di nuovi altrettanto velocemente“, spiega ancora Bellisario.
Il medico, quindi, illustra i comportamenti corretti da seguire per limitare l’antibiotico resistenza. “Abbiamo solo un modo per evitare che le nostre uniche armi diventino inefficaci: usarle bene“:
In merito alla correttezza nell’assunzione di antibiotici, il dott. Bellisario spiega: “Quando nel nostro corpo circola un antibiotico al dosaggio sbagliato, o quando non c’è una reale infezione batterica da combattere, succede che molti batteri muoiano, mentre altri ‘miracolosamente’ (vuoi per mutazioni casuali, vuoi per mutazioni acquisite da altri batteri già mutati nelle vicinanze) si ‘selezionino’, si salvino. Questi sopravvissuti, al prossimo giro di antibiotico, non subiranno alcun effetto. Non è un caso che oggi tra i batteri resistenti più temibili ci sia proprio l’Escherichia coli, che vive normalmente nel nostro intestino: ci stiamo talmente imbottendo di antibiotici che stiamo pian piano trasformando i nostri amici nei nostri nemici”.
Al momento le specie batteriche più resistenti agli antibiotici si trovano soprattutto negli ospedali, perché qui si fa un uso massiccio di antibiotici. Spiega Massimiliano Bellisario in un video di qualche mese fa.
“Fatemi una cortesia – conclude il medico -: usateli bene ‘sti farmaci, e se per un raffreddore il medico vi consiglia subito un antibiotico, magari senza visitarvi… beh, fate prima a cambiare medico“.
Sull’antibiotico resistenza segnaliamo alcuni approfondimenti su Epicentro, il portale dell’Istituto Superiore di Sanità.
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