Il 15 marzo è previsto uno sciopero globale della scuola. Gli studenti manifesteranno per riuscire a salvare il pianeta dai cambiamenti climatici.
Il 15 marzo è previsto uno sciopero globale della scuola. Non è il solito sciopero, questa volta gli studenti scenderanno in piazza per cercare di salvare il pianeta e combattere le cause dei cambiamenti climatici.
Il giorno per lo sciopero è stato fissato dall’attivista svedese Greta Thunberg. La ragazza di 15 anni è un’attivista a favore dell’ambiente. É già riuscita a mobilitare migliaia di ragazzi per fare pressione sui rispettivi governi per prendere provvedimenti immediati sul cambiamento climatico.
Da ogni parte del mondo gli studenti si sono mobilitati dando via al movimento Fridays for Future.
Nello sciopero di venerdì 15 marzo hanno aderito ragazzi di varie città d’Italia tra cui Milano, Napoli, Roma, Firenze e Venezia.
Il 15 marzo è previsto uno sciopero globale. Al “climate strike” parteciperanno gli studenti da tutto il mondo, dalla Svezia all’Australia per chiedere ai governanti provvedimenti seri contro il riscaldamento climatico. Si vuole correre ai ripari prima che sia davvero troppo tardi per intervenire.
Negli ultimi anni gli effetti del cambiamento climatico si stanno facendo sentire. I danni che l’uomo sta causando alla Terra sono diversi, tra i cui ricordiamo:
In Italia sono previsti 109 appuntamenti, di cui molte marce, di giovani e studenti in varie città italiane dal nord al sud. Sono state annunciate marce in 95 paesi di tutti i continenti. In Europa, ad esempio, sono previsti 76 appuntamenti in Francia, 141 in Germania ed 81 nel Regno Unito.
Il giorno è stato fissato dall’attivista Greta Thunberg. La 15enne è da diversi anni un’attivista per la salvaguardia del pianeta. Ad esempio, lo scorso agosto si è accampata davanti al Parlamento svedese, accusando i deputati di non aver mantenuto le promesse per salvare il clima concordate nell’ambito dell’Accordo di Parigi. Successivamente ha parlato alla COP24 in Polonia e poi al forum di Davos, in Svizzera. In quest’ultimo evento ha sollecitato i giovani a fare pressione sugli Stati per ottenere un risposta efficace all’emergenza climatica.
La leader di Friday for Future ha lanciato una sfida: “Perché studiare per un futuro, che potrebbe non esserci? Perché fare tanti sforzi per istruirsi, quando i nostri governi non ascoltano gli scienziati?”
I ragazzi come lei sono invitati a protestare, ogni venerdì, davanti al Municipio più vicino, a scattare una foto e poi a pubblicarla con l’hashtag: #fridaysforfuture e #climatestrike.
Il movimento globale ispirato all’attivista Greta Thunberg, Friday for future, è arrivato anche in Italia. Anche il nostro ministro per l’ambiente, Sergio Costa, è a favore del movimento e vuole incontrare i ragazzi per avere delle nuove idee: “È bellissimo quanto sta nascendo dai giovani. Ci portano veramente delle idee nuove ed io li incontrerò, non come Sergio Costa ma come ministro della repubblica italiana. Il paradigma ambientale sta cambiando ed è per questo che ci siamo candidati ad ospitare Cop26 a livello mondiale”.
I ricercatori del Cnr-lia Antonello Pasini insieme a Stefano Amendola, dottorando in fisica dell’Università di Roma Tre, hanno effettuato uno studio per capire gli effetti del cambiamento climatico. I ricercatori, insieme ad altri colleghi, hanno pubblicato lo studio sulla rivista sull’International Journal of Climatology.
Lo studio si dimostra come l’andamento dei nuovi record storici di temperature in Italia segua una netta deriva climatica.
I ricercatori hanno spiegato l’andamento del clima: “Specialmente in estate, il numero di nuovi record di caldo ha superato abbondantemente quelli attesi in un regime di clima costante e abbiamo avuto lunghe ondate di calore, più frequenti e più intense. La frequenza dei nuovi record di freddo va invece calando, specie dagli anni ’90. In molti mesi non possiamo più calcolare i tempi di ritorno di questi eventi utilizzando la teoria statistica consolidata e siamo in presenza di una nuova legge di comportamento di questi eventi estremi e di una netta deriva climatica, ben al di là della variabilità naturale del clima italiano. Aumenta il numero dei nuovi record storici di caldo che seguono una nuova legge che va al di là di quella che è la normalità climatica”.
Infine il ricercatore Pasini specifica che non si possono fare previsioni per il fututo: “Questo studio è di climatologia storica, non fa previsioni per il futuro ma se questa è la tendenza possiamo pensare ragionevolmente che questa tendenza potrebbe continuare“.
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