Sono stati in migliaia gli studenti che oggi hanno manifestato durante lo sciopero globale per salvare il clima. Centomila solo a Milano.
Tantissimi i ragazzi che oggi hanno partecipato allo sciopero globale per salvare il pianeta. Lo sciopero è stato indetto dall’attivista svedese Greta Thunberg, la giovane è stata proposta per il Nobel per la pace.
Secondo gli organizzatori della manifestazione è stato un evento record: “In Italia siamo un milione”. Ad esempio, a Milano si sono contate quasi 100 mila persone ed il percorso è stato deviato per arrivare in piazza Duomo e non più in piazza della Scala, proprio per la grande affluenza. Inoltre sono stati diecimila a Firenze, seimila a Roma e tremila a Bologna.
L’elevato numero di partecipanti era stato previsto in quanto Greta su Twitter ha lanciato un appello a cui hanno aderito movimenti di studenti di 123 Paesi diversi, con manifestazioni previste in 2052 città di tutto il pianeta.
Secondo le prime stime sono stati circa un milione i giovani che hanno manifestato in tutte le città d’Italia. I ragazzi si sono uniti al grido di “salviamo il mondo” e “non esiste un pianeta B, non è più tempo di aspettare”.
In Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo intervento all’Università politecnica delle Marche, ha dichiarato: “Tanti giovani ricordano a tutti e chiedono a tutti e soprattutto alle istituzioni, di agire per difendere il clima e l’ambiente sulla terra”.
Il coordinatore Nazionale della Rete degli studenti Medi, Giammarco Manfreda, ha commentato lo sciopero: “Una mobilitazione del genere lancia un segnale inequivocabile: siamo una generazione che chiede a gran voce di essere educata all’unico cambiamento possibile, un modello di sviluppo diverso“.
Anche il coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari, Enrico Gullini si rivolge al Governo per avere risposte chiare: “La lotta al cambiamento climatico non è un tema secondario, e oggi gli studenti lo hanno dimostrato. Cosa risponde il Governo? Vogliamo impegni chiari, e li vogliamo subito”.
Gli studenti erano tutti in piazza insieme anche ad alcuni presidi e professori. Anche se il ministro dell’istruzione Marco Busetti, qualche giorno fa, aveva dichiarato: “Si va regolarmente a scuola” riferendosi allo sciopero del 15 marzo.
Lo scrittore Roberto Saviano ha postato su Facebook la frase: “Siamo l’ultima generazione che può fare Qualcosa. Non abbiamo un altro pianeta. #Fridaysforfuture #globalwarming #gretathunberg #climatestrike”.
Durante il “FridaysForFuture” gli studenti sono scesi in piazza contro i cambiamenti climatici. Secondo le prime stime in Italia ed in Francia si sono registrati il maggior numero di raduni. Come riportato da Repubblica, l’Italia è al primo posto con 235 raduni organizzati, seguita dalla Francia (216), Germania (199), Stati Uniti (168), Svezia (129) e Gran Bretagna (111).
A Milano gli studenti si sono uniti al grido di “Scendiamo in piazza, manifestiamo, oggi a scuola non ci andiamo”. Sono partiti da Largo Cairoli, ma hanno dovuto cambiare il luogo della fine del corteo perché erano in troppi. Gli organizzatori hanno dichiarato: “Siamo troppi, siamo più di centomila, chiudiamo il corteo in piazza Duomo perché in piazza Scala non ci stiamo“. Anche il Sindaco di Milano, Beppe Sala,si è unito alla marcia degli studenti della scuola media Petrini. Il sindaco ha indossato una fascia colorata, al posto della classica fascia tricolore. Ha postato la foto sul suo profilo Instagram con l’hashtag della giornata #FridaysForFuture.
Grande affluenza anche nella Capitale. A Roma sono stati circa 6000 gli studenti che si sono ritrovati al Colosseo per Fridays for the future. Il corteo si è poi spostato su via dei Fori imperiali, arrivando a fianco dell’Altare della Patria, dove hanno parlato gli oratori, tra di loro il geologo Mario Tozzi. Il geologo scende in piazza per chiedere, come i tanti giovani, al Governo di prendere delle decisioni: “Mi sento in colpa per aver aspettato troppo a scendere in piazza. Abbiamo ignorato un problema che si conosce da tanto tempo. Dobbiamo riconvertire le nostre attività produttive, come si sa. Ma dobbiamo farlo subito, con accordi sia internazionali, seri e vincolanti sul clima, che nazionali, perché il Governo prenda decisioni per favorire chi si riconverte ecologicamente, che su quello personale, rinunciando il più possibile all’autovettura e mangiando meno carne”.
Anche i ragazzi delle scuole siciliane hanno preso parte all’evento. A Palermo diverse centinaia di studenti hanno partecipando alla marcia contro il cambiamento climatico. I ragazzi si sono riuniti in piazza Verdi dove hanno scandito slogan come “Se non cambierà, lotta dura sarà“, hanno esposto cartelli e striscioni con le scritte “Sciopero mondiale per il futuro“, “Ci siamo rotti i polmoni“, “E’ inutile conquistare la luna per poi perdere la terra“, e ancora “Altro che treni ad alta velocità, siamo al capolinea“. Alcuni manifestanti si sono presentati con berretto e treccine come Greta. In piazza anche un grande orologio per ricordare ai politici di agire in fretta“.
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