A Ravenna durante una partita di calcio tra ragazzini di 12 anni, un genitore insulta un giovane calciatore. L’allenatore decide di ritirare la squadra.
A Ravenna è accaduto un episodio molto sgradevole, durante una partita di calcio. A disputare la partita c’erano due squadre di ragazzini di 12 anni. Già dall’inizio non c’era un bel clima, ma un episodio, avvenuto nel corso della partita ha decretato la fine del match.
I bambini che si dedicano allo sport dovrebbero pensare a divertirsi ed ad imparare i valori positivi che l’attività fisica può dare loro. Non sempre accade questo. Purtroppo, troppo spesso, i genitori non riescono a limitare i loro commenti o atteggiamenti. La voglia di far emergere il proprio figlio è molto forte e spesso si perde di vista l’obiettivo fondamentale: il perché il bambino pratica lo sport.
A Ravenna durante una partita di calcio che vede sfidarsi due squadre composte da ragazzini che quest’anno compiono 12 anni, è terminata dopo la fine del primo tempo. Come si legge da Il Resto del Carlino, la partita non era iniziata nel modo giusto. Il clima era molto teso e c’è stato qualche gesto poco condivisibile.
Il match è terminato perché una squadra ha deciso di non presentarsi sul campo quando doveva iniziare il secondo tempo. In questa maniera hanno perso a tavolino anche se erano in vantaggio.
La squadra ha deciso di ritirarsi perché un genitore, del team opposto, dagli spalti offendeva uno dei loro giocatori.
La mamma del giocatore offeso ha raccontato perché il figlio è stato insultato: “Mio figlio ha i capelli lunghi e si è sentito insultare a lungo durante la partita. Questa persona l’ha apostrofato per il suo aspetto”.
Gli insulti che l’uomo ha rivolto al ragazzino sono stati diversi, come “femminuccia” e “vai a fare danza”, ma anche peggiori.
Queste frasi hanno fatto si che i compagni del giovane calciatore insultato ed il suo allenatore hanno deciso di abbandonare la partita.
L’allenatore con il ritiro ha voluto lanciare un messaggio educativo, come a dire, meglio perdere e restare uniti che tentare di vincere facendo soffrire uno dei ragazzi.
La madre del giovane calciatore offeso racconta del dispiacere del figlio: “Mio figlio tiene moltissimo al calcio e alla sua squadra e ci è rimasto molto male per quello che è successo ieri. Quelle urla dagli spalti lo hanno fatto sentire umiliato, tant’è vero che mi ha chiesto di tagliarsi i capelli. Mi fa molto male vederlo così: lui deve poter scegliere da solo come vuole tenere i capelli, e non certo sentirsi condizionato da quelle frasi”.
La donna vorrebbe sporgere denuncia nei confronti dell’uomo che ha insultato il figlio: “Sto ancora valutando, ma non voglio che queste brutte parole restino impunite. È vero che si è trattato di un genitore solo e che sembrava isolato dal resto della squadra e dei presenti, ma trovo davvero orribile che un uomo adulto usi queste parole contro un ragazzino. Il rischio è che il match tra giovanissimi finisse in una rissa”.
Voi unimamme condividete le motivazioni che hanno portato l’allenatore a non presentarsi in campo per il secondo tempo?
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