Tre bambini hanno chiamato i carabinieri mentre erano prigionieri del bus dato poi alle fiamme.
Unimamme, il sequestro dei 51 bambini prigionieri di un bus guidato da un uomo di origine senegalese, Oussenynou Sy, si è concluso fortunatamente senza vittime ma “solo” con tanta paura.
Tre sono i piccoli eroi emersi da questa vicenda che non ha avuto un esito più drammatico anche per merito loro: Ramy, Riccardo e Adam.
Come ricorderete i piccoli sono rimasti a bordo dell’autobus dirottato per 40 minuti durante i quali l’autista ha minacciato di dare fuoco al veicolo come poi ha effettivamente fatto.
L’uomo aveva legato loro i polsi con delle fascette e chiesto di consegnare i cellulari ed è stato in quel momento che Ramy, Riccardo e Adam hanno avuto la prontezza e la scaltrezza di nascondere i cellulari con cui poi hanno chiamato i genitori e le forze dell’ordine.
Stando alla ricostruzione del comandante dei carabinieri di Milano, Luca De Marchis, l’allarme sarebbe scattato grazie a due telefonate al 112 fatte da un accompagnatore a bordo del mezzo e un bambino che ha chiamato i genitori.
Un altro testimone, un ragazzino, ha detto che sono stati i suoi compagni a chiedere aiuto.
Ora si sta prendendo in considerazione di conferire la cittadinanza italiana al piccolo Ramy, un bimbo nato in Italia nel 2005, ma di origini egiziane.
Il nostro vicepremier Di Maio ha dichiarato su Facebook: “ha messo a rischio la propria vita per salvare quella dei suoi compagni. E’ la cittadinanza per meriti speciali che si può conferire quando ricorre un eccezionale interesse dello Stato. Sentirò personalmente il presidente del Consiglio in questo senso. Questo è un Paese che deve saper guardare oltre. E’ un Paese che non può fermarsi all’indignazione. Siamo molto di più della semplice indignazione. Credo sia un dovere togliere immediatamente la cittadinanza a quel criminale che ieri, a San Donato Milanese, stava per compiere una strage di 51 bambini. Per fortuna l’intervento dei Carabinieri ha fatto in modo che nessuno restasse ferito gravemente. Oltre ai nostri due eroi in uniforme ce n’è però anche un altro di eroe: ha 13 anni, si chiama Ramy, ha origini egiziane: è anche grazie a lui che si è evitato il peggio. Il papà oggi ha lanciato un appello, ha chiesto che gli venga riconosciuta la cittadinanza e credo che il governo debba raccogliere questa richiesta.””.
Il papà di Ramy, Khalid Shelata infatti ha detto: “mio figlio ha fatto il suo dovere, sarebbe bello se ora ottenesse la cittadinanza italiana. Siamo egiziani, sono arrivato in Italia nel 2001, mio figlio è nato qui nel 2005 ma siamo ancora in attesa di un documento ufficiale. Vorremmo tanto restare in questo Paese. Quando ieri l’ho incontrato l’ho abbracciato forte”.
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