Oggi 21 marzo è la giornata mondiale delle persone con la sindrome di down, il World Down Syndrome Day – WDSD. La giornata è stata riconosciuta nel 2012 dalle Nazioni Unite. E’ stato scelto proprio questo giorno perché il “cromosoma in più” è nella coppia cromosomica n° 21.
In occasione di questo giorno, in tutta Italia, sono state organizzate diverse iniziative con lo scopo di sensibilizzare ed informare le persone su che cosa questa sindrome rappresenta. Inoltre si vuole ricordare come dei gesti quotidiani e semplici siano ancora un traguardo lontano per le persone con la sindrome di down.
Come l’anno scorso, anche quest’anno l’associazione italiana Persone Down ha proposto un tema molto significativo. Il tema di quest’anno è “Leave no one behind!” cioè “Nessuno resti indietro”.
Sono diverse le iniziative proposte per questa giornata. Una delle iniziative promosse dall’associazione AIDP è un flashmob che si terrà in contemporanea con molte città europee.
Per l’AIPD, l’obiettivo del flashmob è quello di cercare di richiamare l’attenzione sulla presenza delle persone con sindrome di Down. Sul loro diritto ad essere riconosciuti cittadini come tutti e a non lasciare indietro nessuno. La campagna è stata diffusa anche attraverso i social con l’hashtag “#citizenlikeyou”.
Oltre al flashmob, in tante città italiane sono stati incontrati eventi di sensibilizzazione. Organizzazione di spettacoli come rappresentazioni teatrali o proiezioni di film. Sono stati organizzati convegni ed incontri in piazza, ma anche nelle scuole.
In occasione della giornata mondiale per la sindrome di down partirà il DownTour. É un viaggio a “staffetta” in 37 tappe utilizzando un camper. Il camper partirà da Roma per spostarsi in varie città e l’equipaggio cambierà ad ogni tappa. L’equipaggio sarà sempre composto da due persone con la sindrome di Down, un operatore ed un familiare. Il viaggio terminerà il 13 ottobre in occasione della Giornata nazionale delle persone con la sindrome di Down.
Lo scopo di questo lungo viaggio è quello di promuovere la piena inclusione sociale delle persone con la sindrome di Down e la loro partecipazione alla cittadinanza attiva. Inoltre si vuole favorire una maggiore consapevolezza e capacità di auto rappresentarsi delle persone con la sindrome di Down e delle loro famiglie.
L’associazione italiana Persone Down festeggia quest’anno i 40 anni di attività. Anni difficili pieni però di conquiste e di cambiamenti. Negli anni passati la sindrome di Down, non si vedeva, le persone rimanevano chiusi in casa. Non usavano i mezzi di trasporto, non si recavano a scuola o a lavoro. Le intarazioni con il mondo esterno erano ridotte al minimo.
Ad oggi, grazie all’impegno di tante persone, le cose stanno migliorando. Le persone con la sindrome di Down sono “uscite allo scoperto”, come ricordato dall’associazione. In alcuni casi sono anche inseriti a pieno nel contesto scolastico o lavorativo.
La storia di questo cambiamento è raccontata in un video molto bello. In questo video si racconta la storia e le conquiste delle persone con al sindrome di Down. Si mostrano le differenze tra gli anni passati ed il presente, dove i bambini e gli adulti si mostrano fieri della loro identità.
Ad esempio nel 1979 in Italia, molti bambini con la sindrome di Down vivevano in istituti e non erano liberi di giocare nei parchi con gli altri bambini. Il video inizia proprio ribadendo il concetto di “nascondersi/mostrare”, infatti si vedono dei bambini che si nascondono, giocando a nascondino, dietro a degli alberi o foglie.
Invece, ad oggi i bambini vivono nella famiglia di origine e giocano con gli altri bambini.
Inoltre solo nel 1981 i bambini con la sindrome di Down hanno avuto il diritto di frequentare la scuola, ma non tutti andavano. Ad oggi possono frequentare la scuola, dall’asilo nido fino all’università e tutti vanno.
Anche il mondo di lavoro è cambiato, nel 1985 non c’erano lavoratori con la sindrome di Down. Ad oggi il 13 % lavora ed è un dato che tenderà ad aumentare.
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Voi unimamme sapevate di questa giornata mondiale delle persone con la sindrome di down?
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