Karen Uhlenbeck è la prima donna che ha ricevuto il prestigioso premio Abel per la matematica. E’ l’equivalente del Nobel per la matematica.
Per la prima volta quest’anno, il premio Abel per la matematica è stato assegnato ad una donna. Il premio Abel, è considerato al pari del premio Nobel, ma nel caso del Nobel non esiste un premio per la matematica.
Il premio Abel è stato assegnato per la prima volta nel 2002 ed è dedicato al matematico norvegese Niels Henrik Abel. Viene consegnato da Re della Norvegia su segnalazione di cinque matematici internazionali.
Karen Keskulla Uhlenbeck è la prima donna ad aver ricevuto il prestigioso premio Abel per la matematica. Insieme al riconoscimento viene consegnato anche l’assegno, di 6 milioni di corone norvegesi, pari a circa 620mila euro.
La Uhlenbeck ha saputo di aver vinto il 17 marzo, quando un amico l’ha chiamata per dirle che l’Accademia stava cercando di contattarla, come riportato da “Nature”. In un’intervista la donna ha dichiarato tutta la sua meraviglia: “Sono rimasta del tutto sorpresa. Era assolutamente inatteso”.
Lavora all’università del Texas ad Austin ed è stata premiata per il suo “lavoro fondamentale nel campo delle equazioni a derivate parziali geometriche, della Teoria di Gauge e dei sistemi integrabili e per l’impatto fondamentale del suo lavoro in analisi, geometria e fisica matematica“.
La Uhlenbeck, insieme al matematico Jonathan Sacks, ha messo a punto la teoria delle bolle. La teoria spiega, da un punto di vista energetico, come si sviluppano le bolle di sapone.
Il presidente della commissione Abel, Hans Munthe-Kaas, ha spiegato che “le sue teorie hanno rivoluzionato la nostra comprensione delle superfici minime, così come quelle delle bolle di sapone, e più in generale problemi di minimizzazione in dimensioni superiori“.
La matematica statunitense ha è stata premiata per il suo impegno per “la parità di genere nelle scienze e nella matematica”.
Karen Keskulla Uhlenbeck è nata a Cleveland, Ohio, nel 1942, ma è cresciuta nel New Jersey. È sempre stata una studentessa curiosa ed in una sua autobiografia del 1996 ha dichiarato il suo interesse ad imparare: “Ho letto tutti i libri di scienza della biblioteca e sono rimasta frustrata quando non c’era più nulla da leggere“.
Nella sua autobiografia dichiara un suo primo interesse per la fisica, per poi conseguire il dottorato in matematica. Era una delle poche donne presenti nel dipartimento e non tutti i colleghi l’apprezzavano: “Ci dicevano che non potevamo fare matematica perché eravamo donne. Mi piaceva fare quello che non potevo fare, era una sorta di legittima ribellione“.
Da sempre la Uhlenbeck è una sostenitrice della parità di genere, anche nel campo della matematica. Infatti ha fondato il programma “Donne e matematica” presso l’Institute for Advanced Study di Princeton. Per le altre donne è stata un grande modello di comportamento ed una guida per molte generazioni di donne.
La Uhlenbeck spera che il suo premio ispirerà le nuove generazioni di ragazze a dedicarsi alla matematica.
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